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  • Mercoledì 2 febbraio 2022

A Tonga è stato imposto un lockdown per due casi di coronavirus

Si teme un aumento dei contagi legato all'arrivo di aiuti umanitari: e sarebbe un enorme problema, soprattutto nelle aree più remote

La nave australiana HMAS Adelaide al porto di Nuku'alofa, la capitale di Tonga, lo scorso 27 gennaio (POIS Christopher Szumlanski/ Australian Defence Force via AP)
La nave australiana HMAS Adelaide al porto di Nuku'alofa, la capitale di Tonga, lo scorso 27 gennaio (POIS Christopher Szumlanski/ Australian Defence Force via AP)

A Tonga, paese gravemente colpito dall’eruzione vulcanica di sabato 15 gennaio e dal conseguente tsunami, è stato introdotto un lockdown per via di due casi di coronavirus accertati nella capitale Nuku’alofa. Fino a questo momento l’arcipelago di 169 isole era riuscito a scampare largamente la pandemia grazie alla sua posizione remota, nell’oceano Pacifico meridionale. Anche la consegna dei materiali di soccorso inviati dai paesi stranieri si sta svolgendo con la massima attenzione e senza contatto con la popolazione locale per limitare il rischio di diffusione del virus: nuovi eventuali contagi potrebbero infatti complicare ulteriormente la situazione a Tonga, già molto critica.

Il lockdown nell’arcipelago è entrato in vigore alle 18 di mercoledì ora locale (le 6 del mattino in Italia). Le scuole e gli uffici amministrativi rimarranno chiusi e resteranno aperte soltanto le attività essenziali. Le restrizioni dureranno almeno due giorni: poi le autorità sanitarie decideranno cosa fare.

Il primo ministro di Tonga, Siaosi Sovaleni, ha detto che entrambi i contagi sono stati riscontrati durante controlli di routine tra gli operatori del porto della capitale, dove nei giorni scorsi erano arrivate alcune navi straniere che trasportavano acqua potabile, beni di prima necessità e strumenti per desalinizzare l’acqua, tra le altre cose. Tutte le operazioni si erano svolte seguendo un rigido protocollo di sicurezza, che prevedeva anche di lasciare il materiale in isolamento per tre giorni prima che potesse essere toccato dalla popolazione locale.

Attualmente le autorità di Tonga stanno indagando per ricostruire la catena dei contagi. In questi giorni è stato riscontrato un focolaio a bordo della nave australiana HMAS Adelaide, che era arrivata a Nuku’alofa la settimana scorsa per portare aiuti. Nonostante tutto l’equipaggio fosse stato sottoposto a vari test contro il coronavirus prima della partenza, durante il viaggio erano stati accertati 23 casi positivi: secondo le informazioni raccolte dalla tv pubblica australiana ABC, adesso le persone contagiate a bordo della nave sarebbero 70 su un totale di circa 600 membri dell’equipaggio.

Secondo le prime informazioni, le autorità del paese credono tuttavia che i due contagi non siano collegati al focolaio riscontrato sulla nave australiana.

Fino a questo momento a Tonga era stato riscontrato un solo caso di contagio, alla fine di ottobre del 2021, quando risultò positiva al virus una persona che era tornata da un viaggio in Nuova Zelanda: allora le autorità decisero di introdurre un lockdown di sette giorni. Attualmente circa il 60 per cento della popolazione di Tonga, che conta 106mila abitanti, è completamente vaccinato. Si teme tuttavia che il virus possa diffondersi nelle comunità più isolate dell’arcipelago, che sono anche quelle che possono accedere con maggiore difficoltà alle strutture mediche, e pertanto sarebbero tra le più vulnerabili durante un’epidemia.

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