Casini dice che non invidia Mattarella

L'ex presidente della Camera dice, anche se molti non gli credono, che ha preso la sua mancata elezione al Quirinale con «calma olimpica»

(Fabio Frustaci/LaPresse/POOL Ansa)
(Fabio Frustaci/LaPresse/POOL Ansa)

Intervistato sul Corriere della Sera da Massimo Franco, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha commentato l’esito delle elezioni del nuovo presidente della Repubblica, finite con la rielezione di Sergio Mattarella dopo che per giorni lui stesso era stato tra i principali candidati.

«So che molti magari non ci credono. Ma sono sollevato. E non invidio Sergio Mattarella»

Casini, in Parlamento dal 1983 e da sempre esponente di spicco del centro moderato e cattolico, passato di recente al centrosinistra dopo essere stato a lungo alleato del centrodestra, era citato e considerato dai partiti come possibile presidente che avrebbe potuto raccogliere i voti un po’ di tutti. Tra i suoi principali sostenitori c’era il leader di Italia Viva Matteo Renzi, il Partito Democratico lo avrebbe appoggiato, Forza Italia si era convinta all’ultimo, ma alla fine sono prevalse le resistenze di parte del Movimento 5 Stelle e soprattutto l’opposizione della Lega.

A Franco però Casini ha detto di averla presa con «calma olimpica. Perché io so distinguere l’illusione ottica del potere dalla realtà vera», aggiungendo che «uno che fa politica sa che in casi del genere le privazioni sono il doppio delle soddisfazioni. E poi sono affezionato alla vita privata, alla famiglia, alle passeggiate sui pendii di San Luca a Bologna e nel centro di Roma. La mia preoccupazione è stata sempre e solo una: difendere la centralità del Parlamento, della politica e dei partiti».

Parlando del difficile compito che spetta ora a Mattarella, Casini ha detto: «Il presidente si trova a gestire un quadro politico lacerato e indebolito da giorni di negoziato surreale. Solo la sua capacità di persuasione morale potrà tenere in piedi una situazione così grave, in Italia e sul piano internazionale».