La Francia ha vietato le terapie di conversione dell’orientamento sessuale

La parata del Pride a Parigi (AP Photo/Remy de la Mauviniere)
La parata del Pride a Parigi (AP Photo/Remy de la Mauviniere)

Il Parlamento francese ha approvato in via definitiva una legge che vieta le terapie di conversione, pratiche ampiamente criticate dalla comunità scientifica che pretendono di “curare” l’orientamento sessuale delle persone non eterosessuali, bisessuali o transgender. Le terapie di conversione vengono fatte attraverso vari metodi, compreso l’elettroshock. In Francia non esiste un’indagine nazionale per valutare l’entità del fenomeno, ma una relazione parlamentare del 2019 parla di un centinaio di casi recenti.

La nuova legge è stata presentata da Laurence Vanceunebrock, deputata di La République en Marche, il partito del presidente Emmanuel Macron: introduce nel codice penale francese un nuovo reato per chi pratica questo tipo di terapie, con pene di 2 anni e 30mila euro di multa, che possono salire a 3 anni e 45mila euro nel caso in cui siano coinvolti dei minori. Fino ad ora, le terapie di conversione potevano essere punite in base ad altri reati come molestie morali o pratica illegale della medicina. Ma i sostenitori della nuova legge, che è stata approvata all’unanimità, dicono che un reato specifico aumenterà la consapevolezza della loro illegalità.

La Francia si aggiunge a diversi paesi in cui le terapie di conversione sono vietate, tra cui Germania, Malta, Brasile e Canada.

«Nessuno potrà più pretendere di essere in grado di curare le persone LGBT», ha detto Vanceunebrock. E Macron ha scritto su Twitter che «queste pratiche indegne non hanno posto nella Repubblica. Perché essere se stessi non è un crimine, perché non c’è niente da curare».