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  • Mercoledì 15 dicembre 2021

Le cose da sapere sullo sciopero generale di giovedì

Riguarderà treni, aerei, trasporti cittadini e molti altri settori, ma saranno previste alcune fasce orarie di garanzia

(ANSA/Mourad Balti Touati)
(ANSA/Mourad Balti Touati)

Giovedì 16 dicembre ci sarà uno sciopero generale, proclamato dai sindacati CGIL e UIL per protestare contro la legge di bilancio presentata dal governo: non ha aderito invece il terzo sindacato confederato italiano, la CISL. Lo sciopero si svolgerà in tutta Italia e riguarderà lavoratori pubblici e privati di diversi settori, dal trasporto ferroviario e aereo a quello cittadino, ma anche il personale delle autostrade, i corrieri, i lavoratori della logistica, i portuali e gli autotrasportatori. Non sciopereranno invece i lavoratori della sanità, della scuola e delle poste.

I maggiori disagi, come spesso accade in caso di scioperi nazionali, potrebbero avvertirsi proprio nei trasporti. Per quanto riguarda i treni, Filt-Cgil e Uiltrasporti hanno indetto uno sciopero nazionale dei dipendenti di Ferrovie dello Stato dalla mezzanotte alle 21 del 16 dicembre, con due fasce di garanzia in cui i treni circoleranno regolarmente (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21). Oltre ai treni in queste due fasce, sia Trenitalia che Italo garantiscono che ci saranno alcuni treni, soprattutto a lunga percorrenza, che non subiranno cancellazioni (qui quelli Trenitalia, qui quelli di Italo).

Lo sciopero non riguarderà i dipendenti di Trenord, che gestisce il trasporto ferroviario regionale in Lombardia, ma l’azienda ha fatto sapere che potrebbero aderirvi i lavoratori RFI che gestisce l’infrastruttura ferroviaria, e pertanto i treni potrebbero subire ripercussioni. Per questo motivo anche sulla rete di Trenord sono state previste due fasce di garanzia, negli stessi orari di Trenitalia.

– Leggi anche: Perché ci sarà uno sciopero generale

Ci potranno essere ritardi e cancellazioni anche nel trasporto locale, in tutte le città italiane. A Roma lo sciopero dei trasporti durerà dalle 8:30 alle 17:00 e dalle 20:00 al termine del servizio, e riguarderà bus, filobus, tram, metropolitane, e le ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Lo sciopero coinvolgerà sia i mezzi di ATAC, l’azienda che si occupa del trasporto a Roma, che quelli di Roma TPL, che si occupa delle linee periferiche.

A Milano lo scioperò potrà riguardare tutte le linee di ATM, l’azienda dei trasporti cittadini, e durerà dalle ore 8:45 alle 15 e dalle 18 fino al termine del servizio. Ci potranno essere ritardi e cancellazioni anche sulle linee di Autoguidovie, che si occupa del trasporto urbano e suburbano in Lombardia: saranno garantite le corse in partenza dai capolinea dalle 5:30 alle 8:29 e dalle 15 alle 17:59.

Nel trasporto aereo lo sciopero riguarderà il personale navigante delle compagnie aeree e gli addetti alle attività operative degli aeroporti, compresi i controllori di volo, e durerà per l’intera giornata del 16 dicembre, a partire da mezzanotte. Ci saranno due fasce di garanzia, dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21, e una serie di voli garantiti, sia italiani che internazionali.

Fin dalla proclamazione erano stati esclusi dallo sciopero il settore della scuola e quello della sanità, mentre solo negli ultimi giorni sono stati esclusi anche quello delle poste e quello dei servizi di igiene ambientale, in seguito a una richiesta della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (CGSSE). Lo sciopero sarà accompagnato da una manifestazione nazionale di CGIL e UIL, che si terrà a Roma, in piazza del Popolo, a partire dalle 10. Ci saranno però anche altre manifestazioni nelle principali città italiane, tra cui Milano, in piazza Castello alle 9.

CGIL e UIL hanno indetto lo sciopero per contestare soprattutto due misure della legge di bilancio, che nei prossimi giorni dovrà essere approvata dal Parlamento. La principale è la decisione del governo di abbassare l’IRPEF, la principale tassa sul reddito, tramite una riduzione delle aliquote e una rimodulazione delle fasce di reddito. Secondo i sindacati, la riforma dell’IRPEF avvantaggerà principalmente i più ricchi, e non porterà risparmi alle fasce con redditi più bassi.

L’altro punto molto criticato della legge di bilancio è la quantità di risorse stanziate per limitare l’aumento del costo delle bollette energetiche. Il disegno di legge prevede lo stanziamento di 2 miliardi di euro per compensare gli effetti della crisi energetica sulle bollette della popolazione, ma i sindacati li hanno giudicati troppo pochi. Rispetto al taglio dell’IRPEF, su cui non dovrebbero esserci grosse modifiche, per le bollette il governo ha già trovato nuove risorse nei giorni scorsi, e ha aumentato il totale dei fondi stanziati a 3,8 miliardi di euro.