Una canzone di Vangelis

E svenevoli "temi dei film"

(Fred Mott/Getty Images)
(Fred Mott/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Giovedì ci sarà una cerimonia per la fine del “cancellierato” di Angela Merkel: i suoi predecessori, nelle stesse occasioni, avevano scelto tre canzoni da fare eseguire che erano state del genere di My way di Sinatra o dell’Inno alla gioia di Beethoven. E anche lei ha indicato un  inno religioso settecentesco e una canzone di una cantante tradizionale tedesca popolare negli anni Cinquanta e Sessanta, ma anche un pezzo di Nina Hagen del 1974.
Qualcuno ha notato una buffa similitudine tra le copertine di Adele e quelle di Phil Collins, ma in ordini cronologici diversi.
Ho visto una puntata di Get back, il documentario su un periodo speciale dei Beatles, e ne parliamo meglio quando l’avrò finito: ma che sia ipnotico e pieno di rivelazioni a ogni sequenza volevo dirvelo già (e senza che la scena si sposti mai dallo stesso punto).
Devo ringraziare le persone della Villa Angaran San Giuseppe a Bassano che mi hanno ospitato ieri nel loro bel posto, e tutti quelli che sono venuti e si sono sorbiti due ore di canzoni, e che hanno persino comprato più copie di Playlist di quelle che io immaginavo esistessero ancora in giro dopo 13 anni (grazie alla libreria di Palazzo Roberti!): poi ho fatto un bel giro notturno di Bassano, e la qualità della musica dei locali del centro mi ha fatto capire come mai fosse stata apprezzata tanto la mia.

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Vangelis

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Una volta dovremmo metterci lì e fare un mese di newsletter solo di svenevoli “temi dei film”: il “tema del film” non è solo un’espressione desueta per indicare una colonna sonora o una canzone in un film, è proprio una cosa particolare, un “tema”, una melodia che domina in una canzone e che accompagna uno o più momenti salienti, spesso romantici o drammatici, del film. Super esempio: il Tema di Lara, del Dottor Zivago, che si chiamava proprio così; o il Tema di Schindler’s list; o uscendo dallo sdolcinato, il Tema di Alfie di Sonny Rollins.

Ma torniamo sullo sdolcinato, perché associate ai loro film queste melodie gnàgnere diventano commoventi e meravigliose, come quella di Vangelis per Blade Runner: lui è il compositore greco 78enne famoso soprattutto per quel pezzo geniale ma divenuto insopportabile in Momenti di gloria, e per l’altro tema di cui si impadronì Barilla.
Quello che suona il sassofono decisivo è Dick Morrissey, jazzista inglese di carriera superlativa prima di morire nel 2000, ma che per noialtri qui è quello che suonava il sassofono in Family snapshot e in altri pezzi di quel disco di Peter Gabriel.
(anche in un discutibile remake di The long and winding road che Paul McCartney fece nel 1984)

Adesso mentre ero qui però ho scoperto che in quel disco di Peter Gabriel, insieme a Phil Collins, Robert Fripp e Kate Bush, suonava persino Paul Weller (Paul Weller degli Style council, ma in quel momento dei Jam): ed è una cosa che mi ha svoltato la serata e vado a elaborarla. Vi lascio quieti e notturni con questa bellezza e ci sentiamo domani.

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