A metà novembre il videogioco Fortnite smetterà di funzionare in Cina

(Neilson Barnard/Getty Images)
(Neilson Barnard/Getty Images)

Domenica la società Epic Games ha detto che a metà novembre la versione del popolarissimo videogioco Fortnite realizzata per il mercato cinese smetterà di funzionare: dal 1º novembre non è più possibile registrarsi o scaricare il videogioco, e dal 15 novembre la società disabiliterà completamente i server che ospitano il gioco in Cina. Fortnite non era mai stato ufficialmente approvato dagli enti governativi cinesi (da cui devono passare tutti i videogiochi commercializzati nel paese), e fu introdotto nel 2018 grazie a un accordo temporaneo tra Epic Games e la società cinese Tencent. A differenza della versione conosciuta nel resto del mondo, aveva un nome diverso (Fortress Night) e conteneva alcune modifiche anche nel suo funzionamento: a causa delle restrizioni imposte dalla Cina sui videogiochi, infatti, diversi elementi erano censurati (come le rappresentazioni di scheletri).

Epic Games non ha dato spiegazioni sulle ragioni della sua decisione, su cui hanno influito certamente anche ragioni commerciali: la mancata approvazione ufficiale da parte del governo impediva le “microtransazioni”, cioè gli acquisti all’interno del gioco: il rinnovo della collaborazione tra Epic Games e Tencent non avrebbe quindi potuto generare ricavi.

Recentemente, poi, il governo cinese ha diffuso anche nuove linee guida sull’uso dei videogiochi, che sono un ulteriore ostacolo nel settore: per chi ha meno di 18 anni è ora vietato giocare ai videogiochi per più di tre ore alla settimana (e comunque solo dalle 8 alle 9 di sera di venerdì, sabato e domenica, e nei giorni festivi). Da tempo la Cina, che è il secondo più grande mercato di videogiochi al mondo dopo gli Stati Uniti, sta cercando di contenere la dipendenza dei più giovani dai videogiochi, che considera un problema preoccupante.

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