Secondo gli exit poll delle elezioni giapponesi, il Partito Liberal Democratico perderà molti seggi ma resta di gran lunga il più votato

Il primo ministro giapponese Fumio Kishida (Behrouz Mehri - Pool/Getty Images)
Il primo ministro giapponese Fumio Kishida (Behrouz Mehri - Pool/Getty Images)

In Giappone si sono tenute le elezioni per rinnovare la Camera bassa, una delle due che formano il parlamento (la Camera alta è stata eletta nel 2019 e il mandato dei parlamentari dura sei anni). Secondo gli exit poll, Partito Liberal Democratico (Jimintō), di centrodestra, che governa il paese quasi ininterrottamente dalla Seconda guerra mondiale, perderà molti seggi rispetto alle ultime elezioni ma resta di gran lunga il più votato.

L’emittente televisiva nazionale NHK prevede che il Partito Liberal Democratico otterrà tra 212 e 253 seggi, in calo rispetto ai 276 seggi che aveva prima delle elezioni. Il partner di coalizione del Partito Liberal Democratico, Komeito, otterrà tra i 27 dei i 35 seggi. La maggioranza alla Camera bassa è fissata a quota 233 seggi.

Come previsto prima delle elezioni, la coalizione di centrodestra dovrebbe mantenere il controllo della Camera bassa. Il Partito Liberal Democratico è guidato da Fumio Kishida, 64 anni, primo ministro del Giappone dalla fine di settembre.

Kishida è stato ministro degli Esteri dal 2012 al 2017, durante il mandato di Shinzo Abe, il primo ministro più longevo della storia del Giappone. È un sostenitore dell’alleanza tra Stati Uniti e Giappone e ha parlato più volte dell’importanza di contrastare l’espansione militare della Cina nell’area del Pacifico.

L’elezione di Kishida a leader del partito è arrivata in un momento di difficoltà per il partito e per il governo giapponese, che hanno registrato da tempo un calo di consensi per diversi motivi, legati soprattutto alla gestione della pandemia da coronavirus.

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