È morto Abolhassan Banisadr, il primo presidente iraniano dopo la rivoluzione del 1979

Banisadr nei primi anni Ottanta (Photo by Fox Photos/Hulton Archive/Getty Images)
Banisadr nei primi anni Ottanta (Photo by Fox Photos/Hulton Archive/Getty Images)

Sabato è morto Abolhassan Banisadr, il primo presidente iraniano dopo la rivoluzione del 1979. Banisadr divenne presidente nel 1980 e tra le altre cose dovette occuparsi della cosiddetta “crisi degli ostaggi”, successiva all’assalto all’ambasciata degli Stati Uniti a Teheran. Restò in carica per circa un anno e mezzo e fu destituito a seguito delle crescenti pressioni dei religiosi che stavano guadagnando sempre più potere, e che avevano contribuito a farlo eleggere. Fuggì quindi in Francia, dove gli fu dato asilo politico e dove è morto a 88 anni, dopo una lunga malattia.

Negli anni Sessanta, prima di diventare presidente, Banisadr era stato imprigionato in Iran per la sua opposizione allo scià Mohammad Reza Pahlavi, il re che governava in maniera autoritaria in Iran dal 1941. Uscito di prigione andò in Francia una prima volta; lì progettò la rivoluzione insieme al religioso Ruhollah Khomeini.

Intervistato da Reuters nel 2019, Banisadr disse che Khomeini, morto nel 1989, aveva tradito i principi rivoluzionari dopo aver preso il potere.

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