Jeff Bezos ha raggiunto lo Spazio

Il primo lancio con equipaggio della sua azienda spaziale Blue Origin è stato un successo, con due nuovi record

di Emanuele Menietti – @emenietti

Jeff Bezos e Wally Funk escono dalla capsula spaziale di Blue Origin (Blue Origin)
Jeff Bezos e Wally Funk escono dalla capsula spaziale di Blue Origin (Blue Origin)
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Quando aveva 18 anni, Jeff Bezos disse che avrebbe voluto costruire in orbita alberghi, parchi divertimento e colonie per milioni di persone, trasformando via via la Terra in una sorta di gigantesca area naturalistica per salvarla. Ora che di anni ne ha 57 ed è una delle persone più ricche al mondo, Bezos ha raggiunto lo Spazio, anche se per pochi minuti e senza la possibilità di fermarsi in un albergo orbitale, che ancora non esiste. Il lancio, molto atteso e anticipato dai media di tutto il mondo, è avvenuto oggi dal Texas intorno alle 15:10 (ora italiana), grazie alla compagnia spaziale Blue Origin dello stesso Bezos, diventato miliardario grazie alla sua Amazon.

È stato il primo volo con equipaggio per New Shepard, il razzo sviluppato in questi anni da Blue Origin con l’obiettivo di entrare nel nascente mercato del turismo spaziale.

New Shepard è alto 18 metri, utilizza un solo motore e ha sulla propria sommità una capsula spaziale nella quale erano ospitati Bezos e altre tre persone. Il razzo è a guida autonoma e non richiede la presenza di un pilota.

(Blue Origin)

Il lancio è avvenuto dalla base di Blue Origin a sud-est di El Paso nel Texas occidentale. Raggiunti quasi i 100 chilometri di altitudine, la capsula spaziale si è separata dal resto del razzo ed è rimasta nello Spazio esterno per qualche minuto, poi ha iniziato il proprio rientro verso il suolo. La sua discesa è stata frenata dai paracadute e infine dall’accensione per qualche secondo di alcuni retrorazzi, che hanno reso meno traumatico il contatto con il suolo. L’intera esperienza è durata all’incirca dieci minuti.

Il lancio di New Shepard il 20 luglio 2021 dalla base di Blue Origin in Texas (AP Photo/Tony Gutierrez)

Dopo 15 lanci di prova senza persone a bordo, quello di oggi è avvenuto a poco più di una settimana dal viaggio inaugurale di Virgin Galactic, che ha permesso al suo fondatore, il miliardario britannico Richard Branson, di sperimentare per qualche minuto l’assenza di peso. Blue Origin avrebbe dovuto effettuare il proprio volo sperimentale prima di Virgin Galactic, che però aveva poi deciso di anticipare il lancio: Branson quindi è andato nello Spazio prima di Bezos, che non l’ha presa molto bene.

Nei giorni prima del lancio di Virgin Galactic, Blue Origin aveva diffuso comunicati e messaggi sui social network per mostrare le differenze rispetto alla concorrenza, soprattutto sulla quota raggiunta dai rispettivi veicoli spaziali. Per l’Agenzia federale per l’aviazione degli Stati Uniti, lo Spazio inizia oltre gli 80 chilometri di altitudine, quota alla quale si spinge Virgin Galactic, mentre convenzioni più condivise internazionalmente identificano l’inizio dello Spazio oltre la cosiddetta linea di Kármán a 100 chilometri di altitudine, che è la quota raggiunta da Blue Origin.

Il rientro della capsula di Blue Origin, frenato dai tre paracadute (AP Photo/Tony Gutierrez)

Al di là delle dispute, nessuna delle due aziende offre comunque voli orbitali, e cioè con la possibilità di compiere almeno un giro intorno alla Terra. Effettuano voli suborbitali: una sorta di grande parabola dal momento del lancio a quello del rientro, facendo sperimentare in alcune fasi della discesa una condizione di assenza di peso (pressoché totale). I passeggeri possono quindi farsi un’idea di come galleggino gli astronauti quando sono nello Spazio, e al tempo stesso possono godere di una vista piuttosto panoramica di una porzione del nostro pianeta.


Per Blue Origin è stato un lancio molto importante non solo per la presenza del proprio fondatore, il cui viaggio ha attirato l’attenzione dei media, ma anche per verificare l’affidabilità dei sistemi in vista dell’apertura al pubblico. Il biglietto sarà comunque alla portata di pochi: ogni passeggero dovrà pagare varie centinaia di migliaia di dollari, anche se Blue Origin confida che col tempo i prezzi si possano abbassare, complice la disponibilità di più razzi per rendere più frequenti i lanci.

Oltre a Mark Bezos, il fratello di Jeff Bezos, a bordo della capsula spaziale di New Shepard c’erano Wally Funk e Oliver Daemen.

Funk ha 82 anni ed è famosa non solo per essere stata una delle prime aviatrici, ma anche per avere partecipato al programma di addestramento “Mercury 13”, negli anni Sessanta, per dimostrare che anche le donne potevano partecipare alle missioni spaziali come gli uomini (la prima statunitense nello Spazio sarebbe stata Sally Ride, nel 1983). Daemen ha 18 anni ed è figlio di Joes Daemen, CEO della società di investimenti Somerset Capital Partners.

Funk è ora la persona più anziana ad avere mai raggiunto lo Spazio, mentre Daemen la più giovane. Prima del lancio di oggi, i record erano rispettivamente dell’astronauta statunitense John Glenn, che partecipò alla missione dello Shuttle Discovery STS-95 a 77 anni (morto nel 2016, nel 1962 fu il primo statunitense a entrare in orbita intorno alla Terra), e del cosmonauta Gherman Titov, che nel 1961 raggiunse lo Spazio un mese prima di compiere 26 anni (è morto nel 2000).

Dopo il volo inaugurale, Blue Origin organizzerà altri lanci con equipaggio e nel frattempo perfezionerà la propria strategia commerciale. Bezos e Branson pensano che i tempi siano maturi per un vero e proprio turismo spaziale, dopo le esperienze passate con cui erano state organizzate iniziative di singoli con sistemi di lancio già impiegati per gli astronauti, come le Soyuz dell’Agenzia spaziale russa (Roscosmos).

Bezos ha comunque piani più ambiziosi di Branson, come aveva anticipato già a 18 anni. I progetti comprendono la costruzione di New Glenn, un razzo molto più potente di New Shepard, per portare satelliti in orbita e lo sviluppo di nuovi sistemi per collaborare con la NASA, specialmente nell’ambito delle prossime missioni con astronauti verso la Luna. In questo caso il concorrente di Bezos è il miliardario Elon Musk, che con la sua azienda spaziale SpaceX lavora da tempo con la NASA e che ha di recente ottenuto un contratto per sperimentare un primo sistema di trasporto verso la Luna.

Un lancio di Crew Dragon spinta da un razzo Falcon 9, di SpaceX (Saul Martinez/Getty Images)

SpaceX dispone di razzi più grandi e potenti rispetto a New Shepard e collabora inoltre con la NASA per il trasporto degli astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. Musk non ha escluso che nel tempo la sua azienda possa occuparsi anche di turismo spaziale e, salvo rinvii, entro la fine di quest’anno dovrebbe trasportare in orbita quattro privati a bordo di una sua capsula spaziale Dragon.

La corsa dei miliardari verso lo Spazio ha attirato alcune critiche ed è stata spesso definita frivola e fine a se stessa. Musk, Bezos e in parte Branson ritengono invece che la competizione possa fare accelerare la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni per rendere praticabili non solo rapide escursioni nello Spazio, ma anche sistemi per le esplorazioni spaziali interplanetarie.