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  • Giovedì 1 luglio 2021

La Trump Organization e il suo responsabile finanziario sono stati incriminati

Con l'accusa di evasione fiscale sui "fringe benefit": lo scrivono tutti i principali giornali statunitensi, ma se ne saprà di più giovedì

L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in visita in Texas, mercoledì 30 giugno 2021 (Joel Martinez/ The Monitor via AP)
L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in visita in Texas, mercoledì 30 giugno 2021 (Joel Martinez/ The Monitor via AP)

La Trump Organization, la principale azienda dell’ex presidente statunitense Donald Trump, e il suo principale responsabile finanziario, Allen Weisselberg, sono stati incriminati per evasione fiscale nell’ambito di una più ampia indagine sulle presunte attività illecite della società. La notizia, non ancora comunicata ufficialmente, è stata data da tutti i principali giornali statunitensi, secondo cui le accuse avrebbero a che fare con i cosiddetti “fringe benefit” corrisposti a Weisselberg, ovvero beni o servizi accessori che si aggiungono alle somme in denaro pagate come stipendio, e sui quali non sarebbero state pagate le tasse.

Per il momento le accuse precise non sono state rese note, ma dovrebbero essere comunicate giovedì pomeriggio, quando Weisselberg e gli avvocati della Trump Organization si presenteranno in tribunale a New York. Secondo l’avvocato di Trump, l’ex presidente non verrà incriminato direttamente, ma Associated Press ha scritto che le accuse alimentano il sospetto che potesse essere coinvolto o quantomeno a conoscenza di eventuali pratiche illegali all’interno della società.

L’incriminazione della Trump Organization e di Weisselberg è un nuovo sviluppo nell’ambito delle indagini sugli affari di Trump e della sua società avviate dal procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance, e della procuratrice generale dello stato di New York, Letitia James.

In particolare, le nuove accuse riguarderebbero i bonus usufruiti da Weisselberg, tra cui un appartamento a Manhattan, alcune auto Mercedes-Benz in leasing e il pagamento della retta scolastica di un istituto privato per almeno uno dei suoi nipoti: servizi su cui, secondo i procuratori, potrebbero appunto non essere state pagate le tasse.

Il Wall Street Journal ha chiarito che è raro che persone o società vengano incriminate soltanto con l’accusa di evasione fiscale sui “fringe benefit”: per questo alcuni analisti sostengono che le accuse servirebbero per fare ulteriore pressione su Weisselberg – un leale collaboratore di Trump e del padre Fred, a suo tempo – affinché collabori con gli investigatori.

La Trump Organization stava già affrontando due diversi procedimenti che erano stati avviati alcuni anni fa: uno civile, portato avanti da James (che è meno grave e può portare a una multa o a una causa civile), e uno penale, portato avanti da Vance. Mentre il procedimento di James aveva a che fare con varie accuse relative a presunte attività illecite della Trump Organization, tra cui evasione fiscale, l’indagine di Vance si era concentrata principalmente su possibili crimini finanziari e frodi fiscali o bancarie.

A metà maggio poi James aveva annunciato che alcuni membri del suo ufficio si sarebbero uniti a quello di Vance per ampliare l’indagine, sostenendo che le informazioni raccolte per l’indagine civile a carico della società da quel momento potevano essere usate anche in un’indagine penale.

Tra le altre cose, i procuratori di New York stanno ancora investigando le presunte somme di denaro che sarebbero state pagate ad alcune donne che avevano detto di aver avuto relazioni sessuali con Trump – tra cui l’attrice pornografica Stormy Daniels – in cambio del loro silenzio, come anche le presunte manipolazioni dei prezzi delle proprietà immobiliari della Trump Organization.

Per il momento né gli avvocati di Weisselberg né quelli di Trump hanno commentato l’incriminazione, e mercoledì, durante una visita in Texas, Trump non ha risposto alle domande dei giornalisti circa le accuse di presunta evasione fiscale sui benefit. In passato l’ex presidente aveva detto di essere sottoposto a persecuzione politica per via delle indagini a carico della Trump Organization; a inizio settimana ha definito i procuratori di New York «maleducati, odiosi e del tutto parziali», aggiungendo che le attività della sua società erano in linea con gli standard dettati dalla comunità delle imprese di tutti gli Stati Uniti e che «in nessun modo» potevano essere considerate crimini.

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