Il video delle violenze dei carabinieri contro un gruppo di giovani neri, a Milano

Sta circolando su Instagram accompagnato da testimonianze dettagliate, mentre la ricostruzione dei carabinieri è molto diversa

Domenica mattina un gruppo di giovani neri è stato picchiato dai carabinieri in una zona centrale di Milano, per motivi ancora non chiari e descritti come futili da chi ha denunciato l’episodio. Le violenze dei carabinieri sono testimoniate da alcuni video girati e pubblicati dai giovani coinvolti: in alcuni casi le immagini sono forti e inequivocabili. Si vedono i carabinieri prendere a calci un ragazzo e manganellare una ragazza che cerca di difenderlo. Entrambi sono disarmati. La versione dei carabinieri, diffusa da diversi giornali e confermata al Post dai carabinieri di Milano, tralascia alcuni dettagli e fornisce una ricostruzione molto diversa da quella di chi ha subito le violenze.

Tutto è iniziato intorno alle 6 di mattina fuori dal ristorante McDonald’s di Piazza XXIV Maggio, a sud del centro e in zona Navigli. Secondo una ragazza che era presente e ha girato alcuni video poi diventati virali – sui social network si chiama @riphuda, ha migliaia di follower soprattutto su TikTok – un gruppo di ragazze e ragazzi in maggioranza neri stava facendo colazione da McDonald’s quando uno di loro ha iniziato a suonare il campanello di un monopattino, per scherzo. A quel punto è arrivata una volante della polizia che prima ha minacciato il ragazzo, poi ha chiamato come rinforzi altre volanti e due camionette dei carabinieri, da cui sono scesi alcuni militari in tenuta antisommossa.

I militari avrebbero iniziato a spintonare i ragazzi, uno dei quali avrebbe reagito con una frase provocatoria verso un carabiniere. A loro volta i carabinieri hanno reagito picchiando il ragazzo – come si vede nel video circolato di più online – e manganellando una ragazza che cercava di difenderlo. Su Instagram sono circolate anche diverse foto della ragazza con un grosso bernoccolo in testa. Dopo la prima aggressione, sempre secondo la giovane che ha denunciato le violenze sui social, i carabinieri hanno inseguito e picchiato altri ragazzi, che nel frattempo si erano armati con delle bottiglie di vetro. La giovane ha aggiunto che nelle fasi finali delle violenze i carabinieri hanno rivolto alcuni insulti razzisti, per esempio suggerendo a una ragazza che non aveva con sé un documento di identità di tornare al proprio paese d’origine.

La versione dei carabinieri ripresa da diversi giornali, fra cui il Corriere della Sera, è molto diversa. Riporta che i carabinieri sono arrivati sul posto «in quanto era stata segnalata una rissa», e che «i militari hanno constatato la presenza di un gruppo di giovani, in prevalenza stranieri, che si sono rivolti ai carabinieri con atteggiamenti provocatori, ed erano assembrati nei pressi del locale bevendo alcolici e ascoltando musica ad alto volume». Sempre secondo il comunicato, i carabinieri avrebbero «fatto allontanare i presenti»: a quel punto alcuni ragazzi avrebbero «lanciato bottiglie di vetro verso i militari», che li avrebbero poi «dispersi dopo una breve azione di contenimento».

Nella parte finale del comunicato si legge che in tutto sono state identificate e multate 12 persone per violazione delle restrizioni per la pandemia da coronavirus, mentre un ragazzo italiano di 19 anni è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Nell’ultima riga si cita anche il fatto che «una 20enne originaria del Burkina Faso ha riportato una leggera contusione alla testa ed è stata trasportata all’Ospedale Fatebenefratelli»: nella nota non si dice che la ferita era stata provocata dall’intervento dei carabinieri.

Contattati dal Post, i carabinieri di Milano hanno insistito che quello di domenica è stato un intervento «come mille altri» e che non ci sono dettagli da modificare o aggiornare rispetto alla ricostruzione passata ai giornali. Ai carabinieri al momento non risulta siano state avviate indagini interne sulle violenze dei propri colleghi. Il militare che ha parlato con il Post ha sostenuto di non aver visto i video circolati su Instagram e ha negato che possa «servire» per il suo lavoro.

Negli ultimi anni a Milano diverse persone che appartengono a minoranze etniche hanno raccontato di avere ricevuto insulti razzisti o di essere stati vittime di atteggiamenti inutilmente aggressivi da parte di polizia o carabinieri. Uno dei casi più recenti in cui episodi simili avevano avuto risonanza nazionale risale a marzo, quando la cantante Louis and the Yakuza era stata insultata e spintonata dalla polizia all’aeroporto di Malpensa poche ore dopo la sua esibizione al Festival di Sanremo.