10 serie tv che si vedono solo su Starzplay

Quelle che sono piaciute di più alla critica e al pubblico, per chi vuole approfittare dello sconto sui primi tre mesi di abbonamento

Una scena della serie tv Years and years
Una scena della serie tv Years and years

Tra le piattaforme di streaming a cui ci si può abbonare per vedere film e serie tv, Starzplay è probabilmente una delle meno diffuse e conosciute in Italia: sicuramente meno di Netflix, Prime Video e NowTv. Per chi ha la sensazione di aver finito le serie da vedere però, l’abbonamento a Starzplay potrebbe essere un’opzione interessante: il suo catalogo infatti è ricco di serie tv note e molto apprezzate che non si trovano da nessun’altra parte.

Dai primi di giugno fino al 22, inoltre, l’abbonamento a Starzplay è uno di quelli su cui Amazon offre uno sconto in occasione del Prime Day: per tutti gli abbonati a Prime, Starzplay costerà 99 centesimi per i primi tre mesi (solitamente il periodo di prova è di 7 giorni), e poi dal quarto mese 4,99 euro come sempre. La stessa promozione vale anche per altri Amazon Prime Channels, come MUBI e RaroVideo. Per chi ha intenzione di approfittarne, abbiamo selezionato dieci serie tv interessanti e ben recensite che si trovano solo su Starzplay, molte delle quali viste e apprezzate dai redattori e dalle redattrici del Post.

Per chi non è abbonato ad Amazon Prime ma sta valutando di farlo, l’iscrizione è gratuita per il primo mese e poi costa 36 euro all’anno: oltre al servizio di consegna veloce, si ha accesso anche ad altri servizi di Amazon, tra cui il catalogo di Prime Video che è a sua volta ricco di film e serie tv.

It’s a sin
È una miniserie britannica del 2021 che racconta la storia di un gruppo di amici attorno ai vent’anni appartenenti alla comunità LGBT+ della Londra dei primi anni Ottanta. L’entusiasmo iniziale dovuto alla vita notturna, alla libertà sessuale e alle mille possibilità della grande città si spegne lentamente quando i protagonisti cominciano a venire a sapere di alcuni casi di AIDS tra le loro conoscenze sempre più vicine. Oltre alle storie dei protagonisti, è interessante il racconto di quel periodo storico in un paese in cui c’era ancora grande scetticismo rispetto ai rischi dell’HIV, non se ne parlava e le poche informazioni che c’erano arrivavano dagli Stati Uniti. Ha 5 puntate di cui le prime due sono già uscite e le altre arriveranno a breve. 


Normal People
È una serie tv irlandese del 2020 tratta dall’omonimo romanzo di Sally Rooney, che in italiano è stato pubblicato col titolo tradotto: Persone normali. Dura dodici episodi e racconta la travagliata storia d’amore tra Marianne e Connell, dagli anni della scuola superiore a quelli dell’università. Il libro aveva già avuto moltissimo successo in tutto il mondo tra il 2018 e il 2019 e la serie è stata altrettanto apprezzata per il modo in cui ha saputo rendere la profondità psicologica dei personaggi e le scene di sesso e intimità tra i due. I due attori principali, Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal, sono stati molto acclamati per le loro interpretazioni: per Normal People, Mescal ha vinto il premio come miglior attore televisivo ai BAFTA di quest’anno.


The act
È una serie di 8 episodi uscita nel 2019 e ispirata a un fatto di cronaca realmente accaduto negli Stati Uniti, l’omicidio di Dee Dee Blancharde, che diventò noto grazie a un lungo articolo uscito su Buzzfeed nel 2016. La storia è piuttosto drammatica e inquietante e racconta le origini e le derive tragiche di un rapporto tossico tra una madre iperprotettiva, Dee Dee, e la figlia adolescente Gipsy Rose. Dee Dee è interpretata da Patricia Arquette, vincitrice del premio Oscar per la sua interpretazione nel film Boyhood, e c’è anche Chloë Sevigny, nei panni di una vicina di casa.
È l’unica serie di questa lista che non è doppiata in italiano.


High Fidelity
Come qualcuno avrà intuito dal titolo, si tratta della serie tv tratta dall’omonimo film del 2000 che è a sua volta tratto dal libro di Nick Hornby del 1995 Alta fedeltà. La differenza rispetto alla storia originale è che viene fatto un genderswap, come si dice in inglese, e cioè il protagonista non è più un uomo, Robert (che nel film era interpretato da John Cusack), ma una donna, Robyn (che nella serie è interpretata da Zoë Kravitz). La protagonista è una ragazza sulla trentina che, dopo la fine di una relazione importante, si interroga sulle sue relazioni andate male con l’aiuto e la compagnia di due amici che lavorano con lei nel suo negozio di dischi, Clyde e Cherise. Visto che Rob è un’appassionata di musica, la colonna sonora è molto studiata. Non affezionatevi, però, perché non è stata rinnovata per la seconda stagione.


Ramy
È una serie da due stagioni di cui è già stata annunciata anche la terza. Gli episodi durano una ventina di minuti e raccontano la vita quotidiana di un ragazzo americano musulmano della generazione cosiddetta “millennial” che vive nel New Jersey con i genitori egiziani e la sorella cresciuta come lui negli Stati Uniti. Il tema principale è quello della difficile conciliazione di alcuni precetti religiosi musulmani e delle aspettative della sua famiglia con la vita e i desideri di un ragazzo della sua età cresciuto in un contesto americano. Ha una comicità acuta ma anche amara, che a quelli a cui piace il genere può fare molto ridere.


Vida
È una serie del 2018 composta da due stagioni: racconta la storia delle due sorelle di origini latinoamericane Emma e Lyn che si ritrovano a Los Angeles, dove sono cresciute, per il funerale della madre. Emma, la più severa e determinata delle due, è inizialmente intenzionata a ripartire subito per Chicago, dove lavora per una grossa azienda. Una serie di cose però la porta a fermarsi a Los Angeles, a prendere in mano il locale “gay friendly” insieme alla moglie della madre di cui non conosceva l’esistenza, e a recuperare il complicato rapporto con la sorella minore, più sensibile e indecisa su cosa fare della propria vita. La serie racconta bene il tema della gentrificazione dei quartieri periferici delle città americane e la comunità queer latinoamericana, tra vecchie e nuove generazioni. 


The Great
La prima stagione è uscita nel 2020 ed è stata annunciata la seconda. Racconta la storia dell’imperatrice Caterina II di Russia, detta anche Caterina la Grande, che passò alla storia come despota illuminata dopo aver detronizzato il marito con un colpo di stato. Non si tratta di una serie storica perché molte dinamiche sono inventate: inizia quando la giovane Caterina, interpretata da Elle Fanning, va in sposa a Pietro III di Russia, interpretato da Nicholas Hoult, e si rende rapidamente conto di non poter resistere a lungo alle sue condizioni. L’ideatore della serie è Tony McNamara, lo stesso del film La favorita, sulla storia della regina Anna e delle sue consigliere: per certi versi The Great lo ricorda.


The night manager
È una miniserie thriller/poliziesca del 2016, composta da 6 episodi da un’ora e tratta dall’omonimo libro di John le Carré del 1993. Il protagonista, Jonathan Pine, è interpretato da Tom Hiddleston ed è un direttore d’albergo e un ex soldato. Pine vuole vendicare la morte di una donna che amava avvenuta a causa dei traffici illeciti di un potente magnate interpretato da Hugh Laurie, quello di Dr. House. Nel cast c’è anche Olivia Colman nei panni di un’agente dei servizi segreti che aiuterà Pine nel suo piano di vendetta. Consigliato a chi ama i film d’azione e spionaggio. 


P-valley
È una serie americana creata dall’autrice, giornalista e attivista Katori Hall, che nasce da un suo reportage sulla vita delle donne afroamericane che lavorano negli strip club nel sud degli Stati Uniti. Nonostante questo comunque non si tratta di un documentario, ma è a tutti gli effetti una fiction: la storia è ambientata attorno al The Pynk, un locale di strip tease nella città inventata di Chucalissa, Mississippi. È stata molto apprezzata dalla critica: ha preso la valutazione di “100%” sul popolare aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes e dopo appena due settimane dall’uscita del primo episodio è stata rinnovata per una seconda stagione. 


Years and years
È una miniserie britannica di sei episodi con uno sviluppo temporale molto particolare. Inizia nel 2019 (l’anno in cui è uscita), quando la famiglia Lyons si ritrova in ospedale per il parto di Rosie, la più giovane di quattro fratelli. Mentre guarda Lincoln, il nipote appena nato, uno dei fratelli si interroga su come il mondo sia cambiato in peggio negli anni precedenti, su quante cose imprevedibili siano successe e su cosa il nipote e le nuove generazioni si troveranno a dover affrontare negli anni a venire. Da lì la storia fa un rapido salto avanti nel tempo e arriva al 2024, e con salti simili prosegue anche negli episodi successivi. Le vicende della famiglia Lyons si intrecciano con l’ascesa al potere di Vivienne Rook, una politica indipendente che rappresenta l’incarnazione del populismo più estremo e sconsiderato. Non è invecchiata benissimo visto che, essendo stata scritta prima del 2020, non fa riferimento alla pandemia. In ogni caso ha ricevuto recensioni molto positive, ed è interessante per quelli a cui piacciono le storie distopiche.


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