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  • Lunedì 7 giugno 2021

La guida completa agli Europei

Le favorite, le città, i gironi, le regole sul coronavirus e quelle per convocati e sostituzioni: si comincia venerdì, con l'Italia

La coppa Henri Delaunay allo Stadio Olimpico di Roma (Paolo Bruno/Getty Images)
La coppa Henri Delaunay allo Stadio Olimpico di Roma (Paolo Bruno/Getty Images)

Gli Europei di calcio del 2020 rinviati al 2021 iniziano venerdì di questa settimana a Roma, una delle undici città che li ospiteranno. È la 16ª edizione dei Campionati europei e la seconda consecutiva aperta a ventiquattro nazionali. Durerà fino al prossimo 11 luglio, il giorno della finale: un mese esatto, con ventuno giorni di partite.

– Leggi anche: Il calendario degli Europei

Le undici città ospitanti

Per la prima volta il torneo non si disputerà in un unico paese. Il formato fu deciso nel 2014 per celebrare i sessant’anni dalla prima edizione del torneo (nel frattempo diventati sessantuno). La finale, le semifinali, due ottavi e tre partite dei gironi si giocheranno allo stadio Wembley di Londra. Sei partite della fase a gironi e un quarto di finale allo stadio dello Zenit a San Pietroburgo, in Russia. Lo Stadio Olimpico di Roma, quello di Baku in Azerbaijan e l’Allianz Arena di Monaco in Germania ospiteranno tre partite dei gironi e un quarto di finale, mentre negli stadi di Amsterdam, Bucarest, Budapest, Copenhagen, Glasgow e Siviglia si giocheranno tre partite dei gironi e un ottavo di finale.

Lo stadio di Wembley (Marc Atkins/Getty Images)

Questo formato sarà una novità per tutti e alcuni incontri verranno giocati per forza di cose in contesti perlomeno strani. Mentre l’Italia disputerà tutte le partite del suo girone a Roma, Galles-Svizzera dello stesso girone si giocherà a Baku, per esempio, e all’ultima giornata dei gironi l’Ungheria giocherà a Monaco contro la Germania mentre a Budapest ci sarà Portogallo-Francia. Tutti questi stadi saranno inoltre aperti al pubblico per almeno il 25 per cento della loro capienza.

I gironi e il format degli Europei

Sarà lo stesso degli Europei di cinque anni fa. Le prime due classificate di ciascuno dei sei gironi si qualificano agli ottavi di finale insieme alle quattro migliori terze (stabilite in base a punti ottenuti e differenza reti). L’eliminazione diretta si giocherà in gara unica fino alla finale di Wembley.

Gruppo A
Turchia, Italia, Galles, Svizzera
Gruppo B
Danimarca, Finlandia*, Belgio, Russia
Gruppo C
Olanda, Ucraina, Austria, Macedonia del Nord*
Gruppo D
Inghilterra, Croazia, Scozia, Repubblica Ceca
Gruppo E
Spagna, Svezia, Polonia, Slovacchia
Gruppo F
Ungheria, Portogallo, Francia, Germania

* esordiente

Le regole per i convocati

A differenza delle edizioni precedenti, la UEFA ha ampliato le rose di tutte le nazionali partecipanti a 26 giocatori — tre in più del solito — per ridurre il rischio che le squadre si trovino a corto di giocatori per eventuali positività al coronavirus. Continuerà però ad essere 23 il numero massimo di giocatori da inserire sul referto di ogni partita. Gli esclusi andranno in tribuna.

Joachim Loew e Ilkay Gundogan in ritiro con la Germania (Andreas Schaad/Getty Images)

Saranno inoltre consentite sostituzioni illimitate in caso di infortuni o positività al coronavirus riscontrate tra il primo giugno e le partite di esordio di ciascuna nazionale. I giocatori inizialmente esclusi dalla lista dei convocati non potranno essere riammessi.

Cosa succede in caso di positività

Per disputare regolarmente le partite previste dal calendario, ciascuna nazionale dovrà avere almeno tredici giocatori, compreso un portiere. Diversamente, le partite verranno riprogrammate nei due giorni successivi, con la possibilità di cambiare città ospitante. Se neanche questo fosse possibile, la UEFA può assegnare la sconfitta a tavolino alla squadra indisponibile.

Le regole per le sostituzioni

Ogni nazionale potrà utilizzare un massimo di cinque cambi nei tempi regolamentari, da effettuare con non più di tre interruzioni di gioco. Ai tempi supplementari sarà possibile effettuare una sesta sostituzione.

Perché “Euro 2020”?

Come deciso a suo tempo dal Comitato Olimpico Internazionale per le Olimpiadi di Tokyo, dopo il rinvio al 2021 anche la UEFA ha deciso di non cambiare il nome del torneo per questioni di costi e praticità. È dal 2014 che si usa Euro 2020 e un cambiamento avrebbe creato troppa confusione.

Quali sono le favorite

Per forza di cose la Francia campione del mondo in carica (qui i suoi convocati) è la favorita secondo le agenzie di scommesse. Dietro c’è l’Inghilterra, una nazionale che a questi Europei si presenta con una generazione di talenti come forse non aveva mai avuto. A seguire le agenzie danno Belgio, Spagna, Germania, Italia e Portogallo. Tra le possibili sorprese: Olanda, Croazia (vice campione del mondo), Danimarca e Turchia.

Karim Benzema con la Francia (AP Photo/Daniel Cole)

Il rapporto tra le favorite è più o meno lo stesso anche secondo il centro studi svizzero CIES, che ha ordinato le nazionali partecipanti in base al numero di giocatori tesserati per i grandi club europei, e per i minuti giocati. Anche in questa classifica la Francia è prima, seguita da Germania, Spagna, Inghilterra, Portogallo, Italia, Olanda e Belgio.

Cos’è successo negli ultimi cinque anni

L’ultima edizione degli Europei è stata vinta dal Portogallo, che il 10 luglio 2016 sconfisse a Parigi la nazionale ospitante, la Francia. Due anni dopo, ai Mondiali in Russia, la Francia si prese la rivincita vincendo la Coppa del Mondo in finale contro un’altra europea, la Croazia.

Come ci arriva l’Italia

Per l’Italia, che ha saltato gli ultimi Mondiali, sarà il primo grande torneo dopo cinque estati senza impegni: la sua ultima partita in un torneo internazionale risale al 2 luglio 2016, giorno in cui perse ai rigori contro la Germania ai quarti di finale degli Europei in Francia.

Da allora è cambiato un po’ tutto. La rifondazione è stata affidata al commissario tecnico Roberto Mancini, che nel suo staff ha coinvolto principalmente ex calciatori della Nazionale, tra i quali tanti suoi collaboratori di vecchia data come Gianluca Vialli, Lele Oriali e Attilio Lombardo. Qui i loro 26 convocati.

Roberto Mancini e Lele Oriali (Claudio Villa/Getty Images)

Negli ultimi tre anni il percorso dell’Italia con Mancini è stato molto promettente sia nei risultati che nel gioco, propositivo e offensivo come si era visto raramente nella storia delle Nazionale. Dal 2018 a oggi si contano 23 vittorie, 7 pareggi e 2 sconfitte in 32 partite disputate, 79 gol segnati e 14 subiti. Con la netta vittoria contro la Repubblica Ceca nell’ultima amichevole prima degli Europei, l’Italia è arrivata a vincere otto partite consecutive senza subire gol per la prima volta nella sua storia. È però anche una squadra giovane e non così esperta come lo sono tante avversarie, alcune delle quali si presentano più forti, almeno sulla carta.

– Leggi anche: L’Italia torna a giocare