Tornano le regioni in zona bianca

Le prime saranno Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, da lunedì: nelle prossime settimane toccherà a diverse altre

Cagliari, Sardegna
(ANSA/Stefano Ambu)
Cagliari, Sardegna (ANSA/Stefano Ambu)

Da lunedì 31 maggio tre regioni torneranno a essere in zona bianca. Sono Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, dove per tre settimane consecutive è stata registrata un’incidenza dei contagi da coronavirus inferiore ai 50 casi per 100mila abitanti. Tutte le altre regioni italiane rimarranno in zona gialla, anche se buoni dati epidemiologici si stanno registrando anche altrove: se i contagi si manterranno in calo, il 7 giugno potrebbero diventare bianche Abruzzo, Liguria, Veneto e Umbria, e il 14 giugno potrebbe toccare a Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Emilia Romagna e Provincia di Trento.

La principale differenza tra le regioni in zona bianca e quelle in zona gialla è che nelle prime non vale la gran parte delle restrizioni in vigore per contrastare il coronavirus. In base a un accordo raggiunto tra Regioni e ministero della Salute, che verrà recepito in una prossima ordinanza, nelle zone bianche restano in vigore il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento interpersonale e l’uso obbligatorio della mascherina all’aperto nel caso in cui non si possa mantenere la distanza e al chiuso nei luoghi pubblici.

Verrà eliminato però il coprifuoco, che nelle zone gialle il 7 giugno sarà spostato alle 24 e il 21 giugno eliminato del tutto. Potranno inoltre riaprire parchi tematici e di divertimento, e potranno svolgersi fiere, matrimoni e altre cerimonie (che in zona gialla saranno consentiti dal 15 giugno); potranno riaprire sale da gioco e piscine al chiuso (che in zona gialla riaprono dal 1° luglio).

Nell’ultima settimana tutti i principali indicatori che servono a monitorare l’epidemia sono stati in calo. Il numero di nuovi contagi e di morti non era mai stato così basso dallo scorso ottobre e anche i nuovi ricoveri nei reparti di terapia intensiva hanno registrato una sensibile diminuzione. Dodici regioni hanno avuto un’incidenza inferiore a 50 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti. La Valle d’Aosta è stata la regione con l’incidenza più alta: 79 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, mentre in Molise sono stati solo 13.

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Inoltre negli ultimi sette giorni nessuna regione ha superato la soglia del 30 per cento dei posti letto in terapia intensiva occupati da malati di COVID-19 sul totale dei posti disponibili. La regione con la percentuale più alta è stata la Toscana, al 22,4 per cento. Sono state nove le regioni con una percentuale inferiore al 10 per cento: Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto e la provincia autonoma di Bolzano.

L’andamento incoraggiante della pandemia in Italia ha portato il governo a confermare il piano di riaperture annunciato a metà di aprile: da lunedì hanno riaperto le palestre e presto, dall’1 giugno, si potrà assistere a eventi sportivi all’aperto entro alcuni limiti (non più del 25 per cento della capienza, e in tutto non più di 1.000 persone all’aperto e 500 al chiuso). La conferenza delle Regioni ha chiesto al governo di anticipare alcune riaperture previste a luglio, tra cui le piscine al chiuso, ma al momento il governo non ha preso decisioni.