Le autorità bielorusse hanno messo offline il sito di news Tut.by, dopo aver fatto irruzione nella redazione

(Fonte: Twitter @tutby)
(Fonte: Twitter @tutby)

Le autorità bielorusse hanno fatto irruzione nella redazione del sito di news indipendente Tut.by, uno dei più importanti e seguiti in Bielorussia con sede nella capitale Minsk, e lo hanno messo offline. La direttrice Marina Zolotova ha detto che le autorità hanno fatto irruzione anche in casa sua e in quelle di altri giornalisti della testata. La chiusura di Tut.by rientra in una più grande repressione messa in atto dal presidente bielorusso Alexander Lukashenko, che governa in modo autoritario dal 1994.

Dall’anno scorso in Bielorussia sono in corso grandi proteste contro Lukashenko, dopo che ad agosto aveva dichiarato la vittoria nelle elezioni presidenziali internazionalmente riconosciute come falsate: da allora numerosi esponenti politici di opposizione sono stati arrestati o costretti a lasciare il paese. La principale oppositrice di Lukashenko, e sua sfidante alle scorse elezioni, Svetlana Tikhanovskaya, ha detto che le autorità bielorusse stanno cercando di «uccidere i media, i partiti politici e le comunità civili» e che gli attacchi a Tut.by sono «un chiaro tentativo di distruggere quello che rimane dei media indipendenti in Bielorussia».

Il ministero dell’Informazione bielorusso ha pubblicato un comunicato in cui spiega che le autorità hanno agito per ordine di un procuratore, e in cui sostiene che il sito avrebbe violato la legge sui media pubblicando informazioni per conto di una fondazione non registrata a livello statale, BYSOL, che dà sostegno alle vittime della repressione politica nel paese. Lo stesso Tut.by ha fatto sapere che le autorità hanno confermato anche un’indagine per evasione fiscale a carico della società che gestisce il sito.

Al momento diversi giornalisti di Tut.by non sono raggiungibili per telefono, segnalano i media locali. Già nell’ultima settimana alcuni di loro erano stati arrestati per diverse ragioni: alcuni per aver partecipato a eventi non autorizzati come manifestazioni contro il regime, altri due mentre seguivano il processo di un oppositore politico. Un’altra giornalista di Tut.by, Katerina Borisevich, era stata arrestata a marzo per aver rivelato “segreti medici”, dopo che aveva raccontato che la morte di un manifestante non era avvenuta in una rissa tra ubriachi, come sostenevano le autorità, e dimostrandolo attraverso i referti sanitari.

Tut.by esiste dal 2000 e secondo diversi osservatori è sempre stata negli anni una testata piuttosto equilibrata, che non si era mai distinta per una linea particolarmente antigovernativa o di opposizione. Nell’ultimo anno però ha cominciato ad avere problemi con le autorità per aver raccontato la repressione messa in atto dal governo bielorusso, fino all’attuale chiusura.