Sono stati registrati diversi contagi da coronavirus tra gli alpinisti che si trovavano al campo base dell’Everest, in Nepal

Le tende nel campo base dell'Everest, in Nepal (AP Photo/Tashi Sherpa, File)
Le tende nel campo base dell'Everest, in Nepal (AP Photo/Tashi Sherpa, File)

Negli ultimi giorni sono stati registrati diversi contagi da coronavirus fra gli alpinisti che si trovavano al campo base dell’Everest, in Nepal: la BBC ha avuto conferma da alcuni funzionari locali di almeno 17 casi che al momento sono in cura negli ospedali di Kathmandu, la capitale nepalese. Già negli scorsi giorni alcuni alpinisti avevano raccontato a giornali o sui propri profili social di essere risultati positivi ai test. Il governo nepalese finora ha sempre negato di essere a conoscenza di casi di positività al campo base dell’Everest, la montagna più alta della Terra, che grazie alle spedizioni alpinistiche commerciali è una delle maggiori fonti di ricavo per il paese.

Sulla base dei permessi che il governo ha dato ai gruppi di alpinisti per tentare la salita, si stima che sull’Everest al momento ci siano circa 1.500 persone, compresi gli sherpa che accompagnano gli alpinisti. Attualmente viene richiesto un periodo di quarantena prima di poter accedere al campo base, dove però mancano le attrezzature per fare tamponi. Per questo si teme che possa scoppiare un focolaio difficile da controllare.

Durante l’ultimo anno le spedizioni sono state bloccate dal governo, e molti temono che adesso le autorità stiano minimizzando la situazione per evitare di doverlo fare di nuovo. Nelle ultime due settimane nel paese c’è stato un grande aumento dei contagi, da poche centinaia a oltre 7mila al giorno nei primi giorni di maggio, e il Nepal è il paese con il più alto tasso di infezioni tra quelli vicini all’India, dove è in corso la peggiore ondata dall’inizio della pandemia.