Almeno 31 persone sono morte durante scontri in una zona di confine tra Kirghizistan e Tagikistan

Tra la giornata di giovedì e venerdì mattina almeno 31 persone sono morte e 150 sono state ferite durante scontri con armi da fuoco nella provincia kirghiza di Batken, al confine col Tagikistan, in Asia centrale. Gli scontri tra civili kirghizi e tagiki erano iniziati mercoledì, quando le autorità del Tagikistan avevano installato alcune telecamere di sorveglianza nei pressi di un impianto idrico situato in una zona di confine, e si sono intensificati giovedì, con il coinvolgimento delle guardie di confine dei due paesi.

Il governatore della provincia di Batken ha detto che Kirghizistan e Tagikistan avevano concordato di rimuovere l’impianto di videosorveglianza, ma in un secondo momento il Tagikistan si era rifiutato di farlo. Un portavoce delle autorità kirghise ha detto che gli scontri sono proseguiti con minore intensità nella notte tra giovedì e venerdì, nonostante un cessate il fuoco proclamato dalle ore 20 locali. Sono stati dati alle fiamme un posto di blocco di confine, una ventina di case, una scuola, otto negozi e un casinò, e 10mila persone sono state fatte evacuare. Finora le autorità del Tagikistan non hanno dato notizia di alcun morto o di danni.

Kirghizistan e Tagikistan hanno ottenuto l’indipendenza nel 1991, con il dissolvimento dell’Unione Sovietica. Già in passato tra i due paesi si sono verificati scontri nelle zone di confine a causa di dispute territoriali.