Una canzone degli Squeeze

Una storia di viaggi, partenze, assenze e ancora coincidenze

(Karl Walter/Getty Images for Coachella)
(Karl Walter/Getty Images for Coachella)

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Il Guardian ha un articolo sui “music supervisor”, ovvero quelli che fanno le preziosissime scelte delle canzoni da usare nei film e nelle serie tv: ne avevamo parlato sul Post qualche anno fa riprendendo un articolo di Vox.
Ieri sera ho visto la Traviata di Martone su Rai5, che forse voi avevate già visto la settimana scorsa nella sua prima visione: avevo letto commenti entusiasti. E che bellezza, in effetti. C’è su RaiPlay.
Oh, infamia orribile tu commettesti!
Un cor sensibile così uccidesti!
Di donne ignobile insultatore,
di qui allontanati, ne desti orror!
Va’, va’, ne desti orror!
Di donne ignobile insultator
Di sprezzo degno sé stesso rende
chi pur nell’ira la donna offende.

Tempted
Oggi vi sfinisco di link e canzoni, ma continuano a succedere coincidenze che mi lasciano a bocca aperta, con le date. Stasera volevo scrivervi di questa canzone degli Squeeze, e tra poco ci arrivo: la canzone è un’anomalia nella lunga e fertile storia degli Squeeze, non solo per il suo longevo successo internazionale, ma perché fu cantata da Paul Carrack, tastierista della band, mentre praticamente tutte le altre loro canzoni sono state sempre cantate da uno dei due fondatori e co-leader Difford e Tilbrook. Sarebbe già una storia, che il loro più famoso successo mondiale sia stato la canzone cantata eccezionalmente da una seconda fila passeggera, ma si dà il caso che Paul Carrack sia la più grande seconda fila del mondo. Ha suonato nei dischi più importanti dei Roxy Music, è l’autore e cantante di How long degli Ace – pezzo formidabile e di mille vite: qui la fa con Eric Clapton -, è quello che suona le tastiere in Reel around the fountain e altre canzoni del primo disco degli Smiths, suona e canta nella cover di Thin line between love and hate dei Pretenders, ha cantato e scritto canzoni della band di Mike Rutherford dei Genesis – Mike and the Mechanics – tra cui Silent running e Over my shoulder (qui la fa con Gary Barlow), ha cantato e suonato con Roger Waters (è quello che canta Hey you nel leggendario concerto berlinese di The wall), e suona in Something about the way you look tonight di Elton John. E mi fermo – che ve ne pare? – ma quelli famosi che hanno usato la voce di Carrack sono ancora tanti.
Ok, non è che mi ricordassi a memoria tutte queste cose: sono andato a vedere. E già che ero lì, dopo essere partito da Tempted degli Squeeze, sapete quando è nato Paul Carrack? Nel 1951. Che giorno?

I bought a toothbrush, some toothpaste
A flannel for my face
Pajamas, a hairbrush
New shoes and a case
I said to my reflection
“Let’s get out of this place”

E ora torniamo agli Squeeze, che mentre qui non ne sappiamo quasi niente – salvo gli intenditori, che si offendono se non metto questo inciso – furono celebrati nel Regno Unito come i nuovi Beatles, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta: e i due cofondatori Glenn Tilbrook e Chris Difford come i nuovi Lennon e McCartney. Io lo sentivo dire da ragazzo alla radio fiorentina molto esterofila che ascoltavo allora, quella che trasmetteva il programma di BBC Top of the pops, e a cui devo un sacco di cose. Loro ora sono sulla sessantina, londinesi tutti e due, e dopo alcune pause suonano di nuovo insieme, negli ultimi anni. Nella prima formazione c’era un’altra leggenda della cultura pop britannica, Jools Holland (lo citiamo a volte qui, per il suo longevo programma televisivo, o per altre cose musicali).

Tempted by the fruit of another
Tempted but the truth is discovered
What’s been going on
Now that you have gone
There’s no other
Tempted by the fruit of another
Tempted but the truth is discovered

Il loro quarto disco, nel 1981, fu prodotto da Elvis Costello. Fu lui a proporre che Tempted la cantasse Paul Carrack, che nel resto del disco suona piano e tastiere e partecipa ai “backing vocals” (in quelli di Tempted c’è Costello stesso, alla seconda strofa). È una di quelle canzoni in cui la strofa compete in efficacia con il refrain, e forse lo supera. Nei decenni è stata usata in moltissimi spot e film e serie tv, soprattutto negli Stati Uniti, dove sta in quella categoria di “sempreverdi” della programmazione radiofonica. L’avevamo già citata per questa recente versione di Sting con Gary Barlow.
Ed è una storia di viaggi e partenze e assenze che generano tentazioni e infedeltà e relazioni in crisi, ma c’è un confuso mescolarsi di rammarico e allegria.

I bought a novel, some perfume
A fortune all for you
But it’s not my conscience
That hates to be untrue
I asked of my reflection
Tell me what is there to do?

E buon settantesimo compleanno a Paul Carrack, qui c’è l’inizio del documentario su di lui.


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