Fino a quando durerà il coprifuoco alle 22?

Non lo sappiamo ancora, ma almeno per alcune settimane: a metà maggio il governo dovrebbe valutare se abolirlo, spostarlo alle 23 o mantenerlo

(Cecilia Fabiano/LaPresse)
(Cecilia Fabiano/LaPresse)

Con il decreto legge approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri è stato confermato per il momento il coprifuoco, la misura restrittiva che vieta di uscire di casa dalle 22 alle 5 se non per motivi di lavoro, salute o urgenza. Ma fino a quando? Le comunicazioni del governo e le notizie circolate non sono state molto chiare a riguardo, generando un po’ di confusione, complice il fatto che il testo integrale del decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

In breve: non c’è ancora una scadenza certa per il coprifuoco. Interpretando le informazioni disponibili, e in attesa del testo completo, si deduce che la data sia stata provvisoriamente fissata al 15 giugno. Ma fonti di Palazzo Chigi confermano al Post che a metà maggio sarà valutata nuovamente la misura, e basandosi sui dati dell’andamento dell’epidemia sarà deciso se posticipare il coprifuoco di un’ora (alle 23), se abolirlo del tutto o se mantenerlo così com’è, alle 22.

La confusione di ieri è nata perché sono circolate due date: una è quella del 31 luglio, che ha preoccupato molti e suscitato proteste sui social network. In realtà la data – che peraltro risulta solo dalle bozze, per ora – si riferisce effettivamente al periodo di validità del decreto, ma è ampiamente previsto che le misure saranno riviste nel frattempo, sulla base dell’andamento dell’epidemia e delle vaccinazioni.

L’altra data del 15 giugno è invece citata nel comunicato stampa pubblicato al termine del Consiglio dei ministri. In merito alle norme sugli spostamenti, dice: «Dal 26 aprile al 15 giugno 2021, nella zona gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione». Anche in zona gialla, quindi, gli spostamenti verso altre case sono consentiti solo dalle 5 alle 22. Non è quindi effettivamente un’indicazione sul coprifuoco, ma è limitata agli orari in cui sono consentite le visite. Però è un’indicazione del fatto che il 15 giugno sia il termine definito provvisoriamente per le attuali restrizioni sugli orari degli spostamenti.

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La gradualità del possibile allentamento delle misure restrittive era stata proposta anche dal presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, che fa parte del Comitato tecnico scientifico. Brusaferro ha parlato della necessità di privilegiare «una gradualità e progressività di allentamento delle misure di contenimento, ivi compreso l’orario d’inizio delle restrizioni di movimento». L’agenzia di stampa AGI dice che nel Comitato tecnico scientifico ci sarebbe un certo malumore per l’attribuzione ai tecnici della decisione in merito al coprifuoco. «In realtà noi del coprifuoco non abbiamo mai parlato», ha detto all’AGI una fonte interna al Comitato tecnico scientifico. «È sempre stata una valutazione politica, non ci è mai stata sottoposta alcuna istanza in tal senso».

Nelle ultime settimane, il dibattito sull’opportunità del coprifuoco ha coinvolto i tecnici e la politica in modo trasversale e finora non c’erano state rigide prese di posizione perché la situazione epidemiologica non consentiva estese riaperture. Con il calo dei contagi, però, i rappresentanti di molte regioni e il segretario della Lega Matteo Salvini avevano iniziato a chiedere un allentamento più deciso delle misure restrittive compreso il posticipo del coprifuoco alle 23.

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