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  • Domenica 18 aprile 2021

Il Canada si sta convincendo ad abbandonare i fax

Come altri paesi i suoi enti pubblici lo usano ancora per un sacco di comunicazioni, ma la pandemia ne ha fatto emergere i limiti

(Tobias Hohenacker / Chromorange)
(Tobias Hohenacker / Chromorange)

Lo scorso novembre nel New Brunswick, una provincia del Canada, moltissime richieste di tamponi per scoprire l’eventuale positività al coronavirus andarono perse a causa di quelli che l’azienda sanitaria definì semplicemente «problemi tecnici con i fax», suggerendo un possibile guasto della linea telefonica. Pochi giorni fa si è scoperto che nei mesi successivi i disservizi sono continuati e che non sono stati causati tanto da «problemi con i fax», quanto dalla natura stessa dei fax, uno strumento di comunicazione ormai obsoleto che per una serie di motivi continua a essere utilizzato in Canada per molte comunicazioni ufficiali.

Il fax è un dispositivo che consente di trasmettere immagini attraverso una linea telefonica, ed è stato uno standard delle telecomunicazioni per molti anni. Dagli anni Novanta è iniziato il suo declino e ormai da un bel po’, con la possibilità di inviare note e documenti attraverso mail e app di messaggistica, è considerato un reperto del passato.

Nonostante questo, è ancora molto utilizzato in tutto il mondo: in Giappone si sta cercando di eliminarlo dagli uffici pubblici, non senza fatica; in Germania ogni azienda ne ha uno e anche in Italia se ne trovano ancora moltissimi, soprattutto negli uffici comunali. Lo scorso agosto si tornò a parlare di fax perché il calciatore del Barcellona Lionel Messi tentò invano di rescindere il proprio contratto inviandone uno alla sede del club.


Anche in Canada il fax è ancora molto utilizzato, soprattutto dalle aziende sanitarie, perché è ritenuto più sicuro rispetto alla posta elettronica: i medici lo usano per inviare le ricette di esami e da un anno anche quelle dei tamponi, che poi vengono stampate, timbrate e impilate prima di inviare le risposte di conferma. Una procedura piuttosto lenta e complicata, che negli ultimi mesi ha causato non pochi problemi.

CBC, la televisione pubblica canadese, ha raccontato che lo scorso novembre un bambino rimase in isolamento per sei giorni prima di scoprire che la richiesta di tampone inviata dalla sua famiglia era andata persa. Lo stesso accadde a molte altre persone. Secondo le informazioni ottenute dalla CBC, i funzionari del dipartimento della salute del New Brunswick dovettero far fronte a un collo di bottiglia di circa 1.500 fax.

Il problema principale è che questi dispositivi possono ricevere solo un messaggio alla volta e per stampare una singola pagina necessitano di circa 130 secondi. Il rischio che il sistema vada in tilt a causa dei troppi messaggi in coda è elevato. Ci sono anche altre conseguenze: tempi così lunghi per un’operazione banale spesso non sono compatibili con la velocità di comunicazione richiesta in una situazione critica, come durante un’epidemia.

Per risolvere questi blocchi, smaltire le richieste arretrate e recuperare quelle che erano andate perse, l’azienda sanitaria ha aperto nuove prenotazioni per i test in altre città: a Fredericton, il capoluogo della provincia, e a Saint John. Già a novembre, dopo il primo grave problema, la Horizon Health Network, una delle due aziende sanitarie del New Brunswick, cambiò parte del suo sistema di prenotazione spostando le richieste dal fax all’e-mail.

Tuttavia la gestione è ancora oggi piuttosto complicata, perché la procedura prevede che le richieste vengano stampate anche se inviate via mail. «Questo nuovo sistema è sicuro e ha eliminato il potenziale rischio di colli di bottiglia nell’invio delle risposte» ha detto Tim Calvert, responsabile della sicurezza informatica della Horizon Health Network. «Il sistema sanitario ha utilizzato a lungo i fax come un metodo sicuro per inviare documenti riservati o sensibili. Le informazioni vengono trasferite direttamente da un fax a un altro fax con la conferma che la trasmissione è stata ricevuta, limitando così il rischio di accessi non autorizzati». Va da sé che le informazioni contenute in un documento stampato non possono comunque essere considerate totalmente al sicuro: possono essere copiate, fotografate e diffuse senza troppa difficoltà.

L’altra azienda sanitaria del New Brunswick, Vitalité Health Network, ha confermato che tutte le richieste dei test per accertare l’eventuale positività al coronavirus vengono gestite ancora con i fax. «Lavoriamo in collaborazione con Service New Brunswick [un’azienda della provincia che si occupa di servizi pubblici online, ndr] per garantire che tutti i fax funzionino correttamente e soddisfino gli standard», ha scritto il portavoce di Vitalité Thomas Lizotte in un comunicato inviato a CBC (via mail).

Peter Bethlenfalvy, ministro delle Finanze dell’Ontario, un’altra provincia del Canada, ha assicurato che tutti i fax verranno eliminati dagli uffici pubblici, anche nelle aziende sanitarie. Al momento i fax sono 1.500 e verranno staccati gradualmente nei prossimi mesi perché anche in Ontario, come nel New Brunswick, sono ancora molto utilizzati: il sito web del governo provinciale elenca ancora il fax tra i contatti e specifica che le risposte alle richieste vengono inviate entro 15 giorni lavorativi. «Ne ho sentito suonare uno alcuni mesi fa, e ho detto: “Ragazzi, dobbiamo far progredire questa provincia”» ha detto Bethlenfalvy in un’intervista a CBC News. «Non c’è niente che dica “Flinstones” meglio di un fax».

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