Le elezioni in Groenlandia sono state vinte dal partito di opposizione contrario allo sfruttamento dei giacimenti di metalli rari del monte Kuannersuit

Persone in coda per votare a Nuuk, la capitale della Groenlandia, martedì 6 aprile (Emil Helms/ Ritzau Scanpix via AP)
Persone in coda per votare a Nuuk, la capitale della Groenlandia, martedì 6 aprile (Emil Helms/ Ritzau Scanpix via AP)

Il principale partito di opposizione della Groenlandia, Comunità Inuit (Inuit Ataqatigiit), ha vinto le elezioni anticipate di martedì 6 aprile ottenendo il 37 per cento dei voti, contro il 29 per cento di Siumut, il principale partito di governo, di centrosinistra. Le elezioni erano state indette per via di un dibattito che riguarda il monte Kuannersuit (Kvanefjeld in danese), che secondo una stima del think tank Polar Research and Policy Initiative sarebbe «il secondo più grande giacimento di metalli rari al mondo, e la quinta più grande riserva di uranio» al mondo.

La Groenlandia è un territorio che pur avendo molte autonomie fa parte della Danimarca e che grazie ai suoi ricchi giacimenti di metalli rari attira l’interesse di diverse compagnie minerarie straniere. Comunità Inuit, partito indipendentista, non è contrario allo sfruttamento delle risorse minerarie della Groenlandia in generale, ma a quelle del monte Kuannersuit sì: secondo parte dei groenlandesi, il monte non dovrebbe diventare un sito di estrazione mineraria perché tra i materiali che contiene c’è anche l’uranio, spesso mescolato ai metalli rari, che è radioattivo. Le decisioni del futuro governo a proposito dello sfruttamento minerario potrebbero avere conseguenze ben al di là dei confini groenlandesi e interessare anche le economie di diversi paesi del mondo.

– Leggi anche: La Groenlandia deve decidere che fare di una montagna piena di metalli rari e uranio