Un tribunale turco ha condannato all’ergastolo cinque persone per l’omicidio dell’ambasciatore russo Andrei Karlov, compiuto ad Ankara nel 2016

Il poliziotto turco Mevlut Mert Altintas dopo aver assassinato l'ambasciatore russo Andrei Karlov durante una mostra fotografica sulla Kamčatka, il 19 dicembre 2016. (AP Photo/ Burhan Ozbilici, File)
Il poliziotto turco Mevlut Mert Altintas dopo aver assassinato l'ambasciatore russo Andrei Karlov durante una mostra fotografica sulla Kamčatka, il 19 dicembre 2016. (AP Photo/ Burhan Ozbilici, File)

Un tribunale turco ha condannato all’ergastolo cinque persone coinvolte nell’omicidio dell’ambasciatore russo in Turchia Andrei Karlov, ucciso il 19 dicembre del 2016 ad Ankara, la capitale turca. Karlov fu ucciso durante l’inaugurazione di una mostra fotografica sulla penisola russa della Kamčatka da un agente della polizia turca, Mevlut Mert Altintas, che poi fu a sua volta ucciso dalla polizia.

L’assassinio di Karlov si ricorda soprattutto per le impressionanti fotografie scattate da un fotografo di Associated Press che era passato dalla mostra quasi per caso.

Secondo la procura turca, dietro all’assassinio di Karlov ci sarebbe una rete di 28 persone vicine al religioso turco Fethullah Gülen, grande avversario del presidente Recep Tayyip Erdoğan. Gülen, che dal 1999 vive in autoesilio negli Stati Uniti, viene accusato da tempo da Erdoğan di essere dietro a numerosi attacchi allo stato turco, ma non è chiaro quanto ci sia di reale e quanto invece l’influenza di Gülen sia sovrastimata strumentalmente dal presidente turco per indebolire il suo avversario.

Tre delle persone giudicate martedì dal tribunale sono state condannate a due ergastoli, uno per aver «cercato di sovvertire l’ordine costituzionale» e uno per «omicidio legato a terrorismo». Altre due sono state condannate all’ergastolo per aver «cercato di sovvertire l’ordine costituzionale» e a 15 anni di carcere per complicità nell’omicidio. Altre otto persone sono state condannate a pene dai 7 ai 10 anni di carcere per aver collaborato con l’organizzazione di Gülen.

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