La Camera del parlamento francese ha approvato la contestata proposta di legge contro il “separatismo religioso”

Il presidente francese Emmanuel Macron durante una videoconferenza, martedì 16 febbraio 2021 (AP Photo/ Francois Mori, Pool)
Il presidente francese Emmanuel Macron durante una videoconferenza, martedì 16 febbraio 2021 (AP Photo/ Francois Mori, Pool)

Martedì l’Assemblea nazionale, la Camera bassa del parlamento francese, ha approvato il contestato disegno di legge sul “separatismo religioso”, che prevede un maggiore controllo da parte dello stato sulle organizzazioni religiose e i luoghi di culto che diffondono «teorie o idee» che «provocano odio o violenza». La proposta di legge è stata fortemente appoggiata dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha sostenuto che fosse necessaria per combattere l’Islam radicale; è stata però anche molto criticata, perché secondo alcuni sarebbe rivolta a colpire l’Islam in generale, e non solo le sue forme più fondamentaliste.

Il disegno di legge, che ora dovrà essere discusso in Senato, è stato approvato con 347 voti favorevoli e 151 contrari, con 65 astensioni. Prevede, tra le altre cose, che tutte le associazioni rispettino i «valori repubblicani» della Francia e che dichiarino ciascuna donazione ricevuta sopra i 10mila euro, per tracciare eventuali fondi provenienti da organizzazioni religiose di paesi come Arabia Saudita, Qatar e Turchia.

A settembre Macron aveva annunciato con molta enfasi il disegno di legge con misure dure contro il «separatismo», termine che usava da qualche tempo per indicare il fatto che molte persone musulmane vivrebbero in una «società parallela», porosa al fondamentalismo islamico e contraria ai valori laici della Repubblica francese. A ottobre aveva nuovamente affrontato questo tema dopo due eventi particolari: l’accoltellamento di due persone da parte di un uomo di origine pakistana, che voleva vendicare le caricature di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo, in concomitanza con l’inizio del processo per l’attacco terroristico alla redazione del giornale satirico compiuto nel 2015; e la decapitazione da parte di un giovane ceceno di Samuel Paty, un insegnante di scuola media che aveva mostrato delle vignette satiriche su Maometto durante una lezione sulla libertà d’espressione.

– Leggi anche: Le proteste contro Macron in diversi paesi islamici