Da dove arriva Zendaya

Cinque anni fa era solo su Disney Channel, oggi è una delle giovani attrici più famose e acclamate di Hollywood

Zendaya al Met Gala del 2017, New York
(Dimitrios Kambouris/Getty Images)
Zendaya al Met Gala del 2017, New York (Dimitrios Kambouris/Getty Images)

Cinque anni fa Zendaya, il cui nome completo è Zendaya Maree Stoermer Coleman, era un’attrice e cantante non ancora ventenne nota quasi soltanto agli spettatori di Disney Channel. Due anni fa era una giovane attrice di successo, con un ruolo da coprotagonista in un film di Spider-Man e un altro importante in The Greatest Showman, il film sull’imprenditore circense P.T. Barnum. Da un po’ più di un anno, Zendaya è secondo molti la più promettente attrice della sua generazione, con un ruolo da protagonista nell’apprezzata e discussa serie tv Euphoria, e prossimamente in due film piuttosto attesi: l’ambizioso e fantascientifico Dune, che dovrebbe arrivare a fine anno, e Malcom & Marie, dal 5 febbraio su Netflix.

Nonostante sia oggi principalmente un’attrice, Zendaya è anche una modella molto richiesta e, più in generale, un seguitissimo personaggio pubblico: con almeno una copertina su tutte le principali riviste di cinema e moda degli Stati Uniti e con un profilo Instagram con 85 milioni di follower, più di quelli di LeBron James, Billie Eilish o Gigi Hadid. In un recente articolo di copertina intitolato “Benvenuti a Zollywood”, la rivista GQ ha scritto che «è difficile pensare a qualcuno che a Hollywood sia più presente di lei, Zendaya Maree Stoermer Coleman».

Maree è il suo secondo nome; Stoeremer il cognome della madre, un’insegnante di origini tedesche e scozzesi; Coleman è il cognome del padre, che ha origini africane ed è anche lui un insegnante; Zendaya, il suo primo nome e l’unico che da diversi anni ha scelto di usare, deriva dal nome Tendai, che in lingua Shona (parlata da milioni di persone nell’Africa meridionale) significa “rendere grazie”. Nata in California nel 1996, Zendaya studiò danza, musica e recitazione fin da bambina (soprattutto grazie alla madre, appassionata di teatro), fece la modella di abiti e per prodotti per bambini e cominciò la carriera televisiva con qualche pubblicità.

Nel 2010, a 13 anni, ottenne il suo primo ruolo non pubblicitario, in A tutto ritmo, una sitcom per ragazzi di Disney Channel. Zendaya si propose per la parte della protagonista cantando al provino “Leave Me Alone” di Michael Jackson, ma quel ruolo andò all’attrice Bella Thorne e a lei fu affidato quello della coprotagonista.

Bella Thorne e Zendaya Coleman a un evento di Disney a Beverly Hills nel 2010 (David Livingston/Getty Images)

Nel 2012 arrivò, sempre su Disney Channel, il suo primo film: Nemici per la pelle, anche quello con un ruolo da spalla rispetto a Thorne, allora la più famosa tra le due.

Nel 2013 la sedicenne Zendaya iniziò a farsi vedere anche fuori da Disney Channel e partecipò, diventando la più giovane concorrente fino a quel momento, alla versione statunitense di Ballando con le stelle. E poco dopo fu scelta come protagonista (ma anche co-produttrice) della sitcom K.C. Agente Segreto. Zendaya era la K.C. del titolo, cioè Katrina Charlotte, una ragazza che scopre che i genitori sono due spie sotto copertura, e prova – con scarsi risultati – a emularne la carriera.

Nel 2017 Zendaya iniziò con il cinema, recitando in Spider-Man: Homecoming e in The Greatest Showman. Nel primo dei due aveva una parte importante, che però anche vista la giovane età dello Spider-Man protagonista non fu percepita come molto distante dai ruoli per adolescenti che aveva fatto fino a quel momento. L’Hollywood Reporter scrisse comunque che, nonostante avesse pochi minuti complessivi sullo schermo, le erano più che sufficienti per «rubare la scena».

The Greatest Showman – in cui Zendaya è la trapezista di cui si innamora il drammaturgo interpretato da Zac Efron – le permise di far vedere qualche sfumatura in più delle sue capacità da attrice, con un ruolo un po’ più “da adulta”. Finché nel 2018, a 22 anni, decise di lasciare la serie K.C. Agente Segreto e terminare la sua collaborazione con Disney Channel spiegando che «si sentiva come se ogni anno dovesse tornare a fare lo stesso anno alle scuole superiori».

Zendaya con un gruppo di studenti della scuola elementare di Oakland, California, nel 2019 (Kimberly White/Getty Images)

Nell’estate 2019, circa un anno e mezzo dopo che Zendaya aveva smesso di recitare per Disney Channel, arrivò Euphoria, una serie di HBO che racconta la vita degli adolescenti concentrandosi in modo particolarmente esplicito sul loro rapporto con le droghe e il sesso. In Euphoria, Zendaya è Rue, una ragazza nata tre giorni dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 con gravi problemi di depressione e dipendenza. Dopo averla vista recitare nella serie, il New York Times scrisse: «la parte approvata-dai-genitori della sua carriera televisiva è già storia antica».

Come capita a volte in questi casi, qualcuno la criticò per quel netto salto tra due contenuti per pubblici così diversi. Lei rispose così: «Non penso che nessuno dei miei fan di 8 anni sappia di questa serie. E anche se lo dovessero venire a sapere, non credo che i loro genitori gliela lascerebbero guardare». Grazie al suo ruolo in Euphoria, Zendaya divenne la più giovane vincitrice di sempre di un premio Emmy come miglior attrice in una serie drammatica.

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Nel frattempo, Zendaya aveva recitato anche in qualche episodio di The OA e in Spider-Man: Far from Home, il seguito di Homecoming e il film che ha chiuso quel pezzo di Universo Cinematografico Marvel noto tra gli appassionati come “Saga dell’Infinito”, e che era iniziato 23 film prima, quando lei aveva 12 anni. E aveva portato avanti una carriera laterale da cantante, prima per ragazzi, e poi anche per adulti.

Negli ultimi anni Zendaya ha attirato attenzioni e apprezzamenti per le sue iniziative legate alla moda, in particolare grazie a una collaborazione del 2019 con lo stilista Tommy Hilfiger, che tra le altre cose provò a far parlare di certi problemi di rappresentazione e razzismo nel mondo della moda. Con una certa evidente esagerazione, il New York Times ne parlò in un articolo intitolato “Zendaya può cambiare il mondo“, in cui diceva che da «stella bambina della Disney» era diventata «un inarrestabile fenomeno culturale». Vox la descrisse come «una delle stelle più luminose della Generazione Z» (quella dei nati tra la metà degli anni Novanta e il primo decennio del Duemila), citando tra le altre cose «la determinazione con cui riusciva a prendere in mano il modo in cui si parlava di lei». Un esempio fu quando, a 19 anni, rispose con un lungo post su Instagram alla commentatrice di moda che, vedendola sul tappeto rosso degli Oscar, ne aveva criticato i dreadlocks.

Zendaya ai Critics’ Choice Awardsat nel 2020, a Santa Monica
(Frazer Harrison/Getty Images)

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Più di recente, invece, Zendaya ha voluto rispondere a chi criticava il fatto che in Malcom & Marie, il suo film in arrivo su Netflix, interpreta la compagna del personaggio interpretato da John David Washington, che ha 12 anni più di lei. «È da quando ho sedici anni che interpreto una sedicenne» ha detto Zendaya, che oggi di anni ne ha 24. Dopo Malcom & Marie, dopo Dune e forse anche dopo che nel frattempo sarà arrivata la seconda stagione di Euphoria, Zendaya sarà attrice e produttrice di A White Lie, un film sulla vera storia di Anita Hemmings, una donna nera, ma dalla pelle relativamente chiara, che a fine Ottocento si finse una donna bianca per poter studiare all’università.