Le vaccinazioni per gli anziani cominciano in ordine sparso

Alcune regioni hanno attivato le prenotazioni per gli over 80, altre cominceranno a breve le somministrazioni: in Lombardia bisognerà aspettare fine marzo

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)
(Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Quasi tutte le regioni italiane inizieranno la vaccinazione delle persone sopra gli 80 anni in ritardo rispetto ai tempi previsti, e ognuna per conto suo. Il piano vaccini nazionale approvato a dicembre non prevede un preciso coordinamento nella gestione della somministrazione, né tempi comuni in tutta Italia. L’autonomia sanitaria infatti consente alle Regioni di organizzarsi da sole, con il risultato che alcune hanno già avviato le prenotazioni per l’ultima parte della cosiddetta “fase 1”, quella che dopo gli operatori sanitari e gli ospiti delle RSA coinvolgerà gli anziani sopra gli 80 anni. Altre invece non hanno ancora comunicato nulla.

Se in provincia di Bolzano la vaccinazione delle persone sopra agli 80 anni è cominciata da alcune settimane, in quella di Trento, in Lazio e in Campania sono stati attivati in questi giorni i sistemi di preparazione. In certe regioni le somministrazioni inizieranno alla metà di febbraio, in altre non ci sono ancora date ufficiali, e in altre ancora, come in Lombardia, è già stato detto che gli anziani dovranno aspettare almeno fino alla fine di marzo. La situazione insomma, come per molti altri aspetti della gestione sanitaria dell’epidemia, è assai disomogenea tra regione e regione.

L’inizio delle vaccinazioni alle persone sopra gli 80 anni è uno dei momenti più importanti per capire come evolverà la campagna vaccinale in tutta Italia. Rispetto alla prima fase, quando sono stati vaccinati operatori sanitari, dipendenti amministrativi degli ospedali e ospiti nelle RSA, il coinvolgimento della popolazione prevede una serie di complessità. Le prime categorie si possono raggiungere facilmente perché sono già sul posto di lavoro oppure ospiti di una struttura sanitaria, sono censite in registri di facile consultazione, e permettono modalità di somministrazione solitamente più rapide.

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Con l’avvio delle vaccinazioni agli anziani oltre gli 80 anni, invece, si può iniziare davvero a parlare di campagna “di massa”: questa fase coinvolgerà 4,4 milioni di persone, il 7,4 per cento degli italiani. Inoltre diversi esperti considerano questa fase un test essenziale per il sistema di prenotazione che poi verrà utilizzato anche per tutto il resto della popolazione, per la gestione dell’affluenza nei punti vaccinali, e l’organizzazione dei turni degli operatori sanitari che si occuperanno della somministrazione.

L’inizio delle vaccinazioni agli anziani è importante anche per valutare gli effetti del vaccino su dati importanti come i ricoveri e la letalità. «Fintanto che un vaccino disponibile sia sicuro e efficace nelle persone di età avanzata, considerata l’elevata probabilità di sviluppare una malattia grave e il conseguente ricorso a ricoveri in terapia intensiva o sub-intensiva, questo gruppo di popolazione dovrebbe rappresentare una priorità assoluta per la vaccinazione» si legge nel piano vaccinale approvato dal ministero della Salute.

Nelle ultime due settimane quasi tutte le campagne vaccinali organizzate dalle Regioni sono state influenzate dai ritardi di consegna di Pfizer. Due settimane fa sembrava che il problema fosse più grave, tanto da portare il commissario straordinario Domenico Arcuri a minacciare un’azione legale contro l’azienda farmaceutica. In realtà i ritardi, dovuti a interventi di miglioramento nello stabilimento belga di Puurs, saranno recuperati entro fine marzo e già da questa settimana la fornitura è tornata al 100 per cento.

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Il calendario della campagna vaccinale nelle regioni è articolato e in molte zone d’Italia non sono state date ancora molte informazioni. Tra le certezze c’è che l’unica area dove sono già partite le vaccinazioni alle persone sopra gli 80 anni è la provincia autonoma di Bolzano. Quello altoatesino è un caso particolare: l’inizio della somministrazione agli over 80, infatti, è stato anticipato perché molti operatori sanitari non hanno voluto il vaccino. Grazie alle dosi avanzate, l’azienda sanitaria ha aperto le prenotazioni il 13 gennaio. In poche ore si sono prenotati duemila dei 33mila anziani sopra gli 80 anni che abitano in Alto Adige: venerdì 15 sono iniziate le vaccinazioni. «Abbiamo anticipato la vaccinazione di questo gruppo a rischio, anche se lo Stato ne aveva programmato la vaccinazione solo in un secondo tempo», ha detto l’assessore alla Sanità della provincia autonoma di Bolzano, Thomas Widmann. «È estremamente importante dare a questa fascia della popolazione particolarmente fragile la possibilità di partecipare più rapidamente alle vaccinazioni; altri gruppi a rischio si aggiungeranno a breve».

(Cecilia Fabiano/ LaPresse)

La provincia autonoma di Trento ha aperto oggi le prenotazioni. È stato predisposto un portale online in cui i nati prima del 31 gennaio 1941 possono prenotare uno dei 2.500 posti disponibili questa settimana. Prenotando la prima dose viene automaticamente fissato anche l’appuntamento per il richiamo, a tre settimane di distanza. È un metodo che presumibilmente utilizzeranno tutte le aziende sanitarie. Al momento sono stati attivati tredici centri vaccinali: Arco, Borgo Valsugana, Cavalese, Cembra, Cles, Malè, Mezzolombardo, Pergine, Primiero San Martino di Castrozza, Rovereto, Sén Jan di Fassa, Tione, Trento.

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Era molto atteso l’avvio delle prenotazioni nel Lazio, ma c’è stato qualche problema. Stamattina molti cittadini hanno provato ad accedere al sito predisposto dalla Regione trovando un messaggio di errore. Alle 8 il profilo Twitter Salute Lazio ha annunciato che le prenotazioni sarebbero state aperte alle 10, poi l’orario è stato posticipato a mezzogiorno, quando effettivamente tutto è tornato a funzionare. Nel tweet si parlava di generici “problemi tecnici”. Probabilmente il nuovo sito – prenotavaccinocovid.regione.lazio.it – non è riuscito a sostenere un numero molto alto di accessi. Al di là dei problemi tecnici, il Lazio è la prima grande Regione a partire con la campagna vaccinale: dopo una settimana di prenotazioni, le prime somministrazioni partiranno lunedì 8 febbraio.

In Campania il sito dove prenotare la vaccinazione per le persone oltre 80 anni è attivo da sabato. Secondo Repubblica, alle 19 di ieri sera erano già state registrate 22.700 prenotazioni. Per registrarsi basta inserire il codice fiscale e il numero di tessera sanitaria, poi la procedura chiede di fornire anche un indirizzo mail e un recapito telefonico che saranno utilizzati per la convocazione nei punti vaccinali. Non è ancora stata comunicata una data precisa in cui partiranno le somministrazioni. Si sa solo che l’avvio sarà tra il 10 e il 15 febbraio e che si prevedono tra i due e i tre mesi per vaccinare i 320mila campani sopra gli 80 anni.

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In Veneto era stato annunciato un inizio di campagna in contemporanea per gli anziani tra 75 anni e gli 80 anni e quelli sopra gli 80 anni. Invece stamattina il presidente Luca Zaia ha detto che queste due fasce rimarranno separate. Già dalla settimana prossima inizieranno le somministrazioni alle persone sopra gli 80 anni, mentre si dovrà aspettare per gli over 75.

In Lombardia invece sono state cambiate le definizioni delle fasce previste dal piano vaccinale italiano. Secondo il programma nazionale, infatti, la somministrazione del vaccino alle persone sopra gli 80 anni rientra nella fase 1. Dalla settimana scorsa invece in Lombardia gli over 80 sono stati inseriti nella fase 2 che secondo i programmi comunicati settimana scorsa sarebbe dovuta iniziare a fine marzo. Nella seduta del Consiglio regionale che si è tenuta stamattina, l’assessora al Welfare Letizia Moratti ha annunciato un anticipo dell’avvio della vaccinazione agli anziani sopra gli 80 anni. Mercoledì scorso in commissione sanità Moratti aveva detto che le persone sopra gli 80 anni sarebbe state inserite nella fase 2 della campagna vaccinale e che l’inizio della somministrazione era stato fissato alla fine di marzo, tra il 25 e il 26. Durante il Consiglio regionale, invece, è stato comunicato un cambiamento delle tempistiche e in particolare un anticipo dell’inizio delle somministrazioni agli anziani ora fissato il 24 febbraio.

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La Regione Piemonte aveva organizzato un “Vaccine day” per il 30 gennaio, poi spostato al 6 febbraio e adesso di nuovo rimandato. La Regione ha motivato lo spostamento con i ritardi di consegna delle dosi. L’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha chiesto al commissario straordinario Domenico Arcuri di ridefinire i criteri di distribuzione dei vaccini: non più sulla base della popolazione, ma a seconda delle fasce di età che verranno vaccinate. «Nella prossima fase dedicata agli ultraottantenni, l’assegnazione dei vaccini in proporzione alla quota di popolazione penalizzerebbe quelle Regioni, come il Piemonte, che registrano una maggiore percentuale di anziani», ha detto Icardi. «Sarebbe più corretto considerare una distribuzione proporzionale al numero di anziani di ogni Regione, a seconda delle fasce di età che verranno via via prese in considerazione per la vaccinazione, secondo le priorità stabilite dal Parlamento».

In Liguria la somministrazione alle persone sopra gli 80 anni inizierà il 15 febbraio. «In questo modo prima dell’estate avremo messo al sicuro i soggetti più a rischio e ridotto drasticamente la mortalità e i ricoveri in ospedale», ha detto il presidente Giovanni Toti.

In Emilia-Romagna, la campagna vaccinale verrà presentata nei prossimi giorni. Il presidente Stefano Bonaccini ha detto che scriverà una lettera agli anziani per spiegare come dovranno prenotarsi. «Scriverò una lettera a tutti gli ultra 80enni, che sono oltre 300.000, a proposito di età media, per dire loro come si deve fare, chi verrà chiamato direttamente», ha spiegato Bonaccini. «Abbiamo la necessità di mettere al riparo quelli che più di altri rischiano persino la vita, e sono già fin troppi, e quelli che rischiano di entrare in terapia intensiva o nei reparti Covid dei ricoveri gravi».

Non ci sono ancora date precise in Toscana, dove l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini ha detto che entro la metà di febbraio si concluderà la fase delle vaccinazioni degli operatori sanitari e subito dopo si potrà iniziare con la somministrazione agli anziani. I punti vaccinali dovrebbero essere 300, anche se il numero potrebbe essere rivisto sulla base delle forniture garantite nelle prossime settimane. «Sarà compito delle aziende sanitarie individuare i primi hub dove concentrare le iniezioni», ha detto Bezzini.


Domenica 7 febbraio in Puglia si concluderà la vaccinazione degli operatori sanitari. Da lunedì 8 si potranno vaccinare gli anziani, anche se al momento non ci sono certezze sulle date. Sempre lunedì 8 dovrebbe iniziare la somministrazione in Valle d’Aosta e in Umbria, in Friuli Venezia Giulia il 9 febbraio. In Sicilia invece non sono stati definiti con precisione i programmi, così come in Sardegna, Calabria, Marche, Molise e Basilicata. Non ci sono date fissate nemmeno in Abruzzo, dove però sono state aperte le prenotazioni già da metà gennaio. «Ad oggi hanno manifestato il proprio interesse ad essere vaccinati oltre 85mila cittadini tra quelli coinvolti in questa fase», ha detto l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì.

Alle 12.15 di martedì 2 febbraio abbiamo modificato il paragrafo dell’articolo relativo alla Lombardia in seguito alla comunicazione dell’assessora Letizia Moratti che in Consiglio regionale ha annunciato un anticipo della somministrazione agli anziani rispetto ai tempi previsti fino a lunedì.