Il bizzarro “processo delle tette” su Wikipedia

Nel 2015 si scoprì che uno dei più rispettati amministratori del sito aveva creato migliaia di pagine sconce e senza senso, senza che nessuno se ne accorgesse

wikipedia processo neelix
Wikipedia.org

Nel novembre 2015 un rispettato utente di Wikipedia, da tempo tra gli amministratori della versione inglese della piattaforma, fu improvvisamente accusato di “vandalismo” da un utente anonimo. Per vandalismo, all’interno della comunità della più grande enciclopedia online del mondo, si intende qualsiasi alterazione dei contenuti compiuta in malafede e che ne comprometta l’integrità. L’utente accusato – si chiamava “Neelix”, come il personaggio di Star Trek – era su Wikipedia da nove anni, e da quattro nel ruolo di amministratore. Era stato responsabile di oltre 180 mila modifiche e anche autore di apprezzati articoli in primo piano. Secondo l’accusa, però, era anche responsabile di aver creato da anni migliaia di collegamenti ipertestuali interni illogici e strampalati, molti dei quali riconducibili alla parola “tette”.

Ne nacque un processo lungo e controverso, ancora oggi molto ricordato all’interno della comunità, che si concluse con la revoca di alcuni diritti da amministratore per Neelix – che poi lasciò Wikipedia – e un progressivo rafforzamento delle procedure di controllo e verifica dei contenuti.

Le procedure e i ruoli sulla piattaforma
La maggior parte delle nuove pagine create su Wikipedia in lingua inglese attraversa una procedura di verifica da parte di un utente esperto che esamina la voce per rilevare e segnalare eventuali punti problematici. Se la pagina è inappropriata viene contrassegnata per l’eliminazione, e il creatore riceve un avviso. In caso di inserimenti ripetuti di una pagina ritenuta inappropriata l’utente viene bloccato. «È fondamentale che gli editor esaminino i contenuti con cura e diligenza. Questo non è un concorso e non ci sono scadenze. I guardiani dei nuovi contenuti valorizzano la qualità rispetto alla quantità», si legge nella guida per i revisori di nuovi contenuti.

Wikipedia è gestita da una comunità molto numerosa di utenti, strutturata secondo un articolato schema che assegna specifici compiti a ciascuna categoria di utenti. Le funzionalità aggiuntive degli utenti “amministratori” – sono 1.115, nella versione inglese della piattaforma – possono essere revocate soltanto dai “burocrati”. I burocrati sono utenti di comprovata affidabilità, in genere poche decine, eletti dal resto della comunità e incaricati di eseguire, all’occorrenza, azioni tecniche potenzialmente dannose e pertanto vietate al resto degli utenti.

Anche gli amministratori – che devono possedere dei requisiti minimi per candidarsi – hanno funzioni tecnico-operative. Possono per esempio annullare velocemente le modifiche fatte a una pagina di Wikipedia, o cancellare e ripristinare intere pagine. Possono bloccare l’accesso alla scrittura a determinati utenti, registrati o non registrati, selezionandoli tramite indirizzo IP. La carica, che decade in automatico in caso di mancato esercizio delle funzioni per oltre sei mesi, è sottoposta ogni anno a una procedura di riconferma da parte della comunità degli utenti. Può anche capitare che l’amministratore rinunci volontariamente, come può capitare una revoca delle funzioni nei casi in cui un amministratore abusi delle sue funzioni per mettere in atto condotte dannose per Wikipedia.

Nel 2015 Neelix era considerato uno degli utenti amministratori più autorevoli. «Secondo la sua pagina utente era classificato al decimo posto tra i Wikipediani per numero di articoli creati, oltre 5mila» racconta Greg Kohs, cofondatore di Wikipediocracy, un sito che dal 2012 raccoglie interventi critici riguardo alle pratiche problematiche all’interno di Wikipedia. Fu quindi piuttosto sorprendente per la comunità ricevere la segnalazione anonima di comportamenti inappropriati e reiterati nella gestione e creazione dei contenuti da parte dell’utente amministratore Neelix.

– Leggi anche: L’inizio di Wikipedia

Il processo contro Neelix
Neelix fu accusato di aver creato reindirizzamenti non necessari e in larghissima parte inopportuni. Su Wikipedia un reindirizzamento, o rinvio, è una pagina che non ha un contenuto autonomo ma rimanda automaticamente a un’altra pagina. Per esempio: la voce “Edson Arantes do Nascimento”, nome di battesimo del calciatore Pelé, esiste ma è un ovvio – e appropriato – reindirizzamento alla pagina su Pelé. Altri reindirizzamenti tipici sono quelli creati tra una voce al plurale e quella al singolare (“testicoli” rimanda a “testicolo”) oppure quelli creati a partire da voci che presentano grafie errate o prive di caratteri speciali (“Luis Bunuel” rimanda a “Luis Buñuel”, per esempio).

Riuniti nella cosiddetta “bacheca degli amministratori” – Administrators’ noticeboard, un forum pubblico utilizzato su Wikipedia in inglese per risolvere problemi del genere – gli amministratori di Wikipedia affrontarono il caso Neelix e andarono a ritroso nella cronologia dei suoi interventi di editing. All’“imputato”, eventualmente rafforzato nella sua reputazione grazie all’esito di quelle verifiche, sarebbe poi stata data la possibilità di difendersi. Ma scavando nella storia di Neelix gli amministratori non trovarono decine di attività inappropriate, come indicato nella prima segnalazione, bensì migliaia e migliaia, compiute da almeno due anni nella totale indifferenza degli altri utenti.

Quasi tutti i reindirizzamenti creati da Neelix – circa 80mila in totale – erano espressioni insensate e un po’ sconce create combinando le parole “tits” e “boobs” (equivalenti all’italiano “tette”) con altre parole generalmente abbinate alla parola “seno” (ma in molti casi anche senza un apparente collegamento logico). E lo aveva fatto praticamente per qualsiasi articolo di Wikipedia relativo al seno. Alcune di quelle espressioni, per quanto non necessarie, erano state più o meno coerentemente collegate a certe voci corrispondenti (perlopiù relative a determinate pratiche sessuali). Ma la maggior parte di quelle espressioni – “tittypumpers”, “boob pump”, “atrophy of the titties”, “titty tumors”, “hypoplastic tits” – era o completamente priva di senso o inappropriata, e in ogni caso i reindirizzamenti erano immotivati e inammissibili. Al punto che in un primo momento la comunità sospettò che l’account di Neelix fosse stato violato, sospetti poi fugati da diversi utenti che lo conoscevano di persona e garantirono che aveva pieno controllo del suo account.

Neelix non diede alcuna spiegazione, e anzi confermò lui stesso di non aver subìto alcuna violazione e di non aver utilizzato software per la creazione automatica dei contenuti (bot). «Chiedo scusa per aver creato reindirizzamenti insoliti. Quando l’ho fatto non credevo che la comunità in generale si sarebbe opposta», disse. E aggiunse: «non mi opporrò all’eliminazione dei reindirizzamenti e non ne creerò altri in questo senso, ma io penso comunque che siano validi».

Per lui era evidentemente corretto che esistesse, per esempio, una voce “tette piccole” e che quella espressione reindirizzasse a “micromastia”, o che esistesse la voce “atrofia delle tette” e rimandasse a “ipotrofia mammaria”. «Direi che non è questo il livello di maturità e giudizio che ci aspettiamo dai nostri amministratori» affermò l’utente Jbhunley, dopo che un amministratore provò a difendere Neelix definendo “censura” la proposta di eliminare tutti quei reindirizzamenti. «Chi diavolo vuoi che cerchi “poppata delle tette” per arrivare alla voce “allattamento al seno”?», chiese polemicamente l’amministratore DD2K. «Wikipedia non è censura, ma non siamo nemmeno Urban Dictionary», concluse un altro riferendosi a un popolare vocabolario online di neologismi e parole di slang in inglese.

– Leggi anche: I guardiani della pagina sul cambiamento climatico di Wikipedia

L’esito del processo
La decisione da prendere riguardo a Neelix, come si evince dalla lunga serie di interventi degli amministratori, non fu semplicissima. Da un lato nel suo tentativo di difesa aveva sostenuto di essere in buona fede, elemento che escludeva l’ipotesi di vandalismo deliberato. Era inoltre sempre stato un amministratore molto rispettato e attivo, prima di quel surreale processo. D’altra parte quel suo modo di ragionare rispetto all’opportunità di creare quei reindirizzamenti poteva nascondere gli indizi di una personalità non adatta per quel tipo di ruolo su Wikipedia. Anni prima, scoprirono gli amministratori, aveva per esempio creato reindirizzamenti strampalati come “anti-pantaloni”. «Non è niente di nuovo: è soltanto la prima volta che questa cosa viene a galla», notò uno di loro.

C’erano stati anche altri suoi interventi non del tutto appropriati, in passato. Nel 2013 Neelix aveva creato un articolo relativo a una certa Tara Teng, vincitrice del concorso di bellezza Miss Canada 2011. Teng si era peraltro fatta notare come attivista per i diritti umani, e questo le aveva garantito visibilità sufficiente ad avere una voce specifica su Wikipedia. Ma la biografia compilata da Neelix era fin troppo lunga e dettagliata – oltre 5.600 parole, più della voce sul Dalai Lama – per il livello di popolarità di Teng. C’erano cinque fotografie di lei, e molti dettagli insignificanti nella biografia («Nell’ottobre 2012 Tang apparve senza preavviso al ristorante Szechuan Chongqing»). «Questa è la storia di una regina di bellezza raccontata dal suo stalker», osservò l’utente che per primo riportò questo particolare in un intervento su un forum poi ripreso da Wikipediocracy.

In attesa di prendere ulteriori provvedimenti la comunità degli amministratori decise di revocare provvisoriamente alcuni diritti a Neelix, tra cui la possibilità di creare reindirizzamenti. Dopo sei giorni di assenza dalla bacheca, dove intanto la discussione era lungamente proseguita, Neelix ricomparve per annunciare la sua rinuncia alla carica di amministratore e progressivamente lasciò Wikipedia. La comunità introdusse un nuovo codice specifico (criterio Neelix X1) per contrassegnare le eliminazioni di quei reindirizzamenti difficilmente riconducibili al senso comune. Il lavoro di verifica ed eliminazione completa di tutti quei reindirizzamenti si concluse quasi tre anni dopo, nell’aprile 2018.