Negli Stati Uniti ci sono stati scontri alle manifestazioni pro-Trump

Membri dei Proud Boys durante la manifestazione a Washington, DC, Stati Uniti (AP Photo/Luis M. Alvarez)
Membri dei Proud Boys durante la manifestazione a Washington, DC, Stati Uniti (AP Photo/Luis M. Alvarez)

Nel pomeriggio e nella notte di sabato 12 dicembre, alcune migliaia di persone hanno partecipato a manifestazioni in diverse città degli Stati Uniti in solidarietà con il presidente statunitense Donald Trump, sostenendo senza prove che la vittoria elettorale di Joe Biden alle presidenziali del 3 novembre sia stato un furto nei confronti del presidente uscente. A Washington, DC, ci sono stati alcuni scontri tra membri del gruppo di estrema destra “Proud Boys”, a favore di Trump, e alcuni manifestanti dei movimenti “Antifa”.

Circa 200 membri dei “Proud Boys” si erano uniti a una delle manifestazioni pro-Trump organizzate nella capitale: molti indossavano tenute da combattimento e giubbotti antiproiettili. Verso sera, si sono dispersi per alcune strade laterali rispetto a quella principale del corteo, scontrandosi con gli “Antifa”. Altre proteste hanno avuto momenti violenti a Olympia, nello stato di Washington, dove una persona sarebbe stata ferita con un’arma da fuoco e almeno tre sarebbero state arrestate negli scontri tra gruppi pro e contro Trump.

Le manifestazioni sono state organizzate in seguito alla decisione della Corte Suprema di respingere un ricorso, presentato dal Texas, che se accolto avrebbe potuto sovvertire il risultato elettorale delle presidenziali. La richiesta è stata respinta perché priva delle basi legali per essere discussa e valutata dai giudici della corte. In seguito Trump ha pubblicato numerosi tweet definendo “una delusione” il respingimento e continuando a sostenere, senza fornire prove concrete, di avere vinto le elezioni.