Chang’e 5 è sulla Luna

La missione cinese ha raggiunto il nostro satellite naturale e ha iniziato a prelevare le rocce da trasportare sulla Terra

Il lander di Chang'e 5 sul suolo lunare (CNSA)
Il lander di Chang'e 5 sul suolo lunare (CNSA)

Alle 16:11 di martedì 1 dicembre, il robot (lander) Chang’e 5 dell’Agenzia spaziale cinese (CNSA) ha raggiunto il suolo lunare, uno dei passaggi cruciali della missione organizzata dalla Cina per riportare sulla Terra alcune rocce della Luna. È il terzo allunaggio con dispositivi automatici nella storia del programma spaziale lunare cinese, che ha come principale obiettivo l’esplorazione con esseri umani del nostro satellite naturale entro la fine del 2030.

La missione Chang’e 5 era partita lo scorso 23 novembre dal Centro spaziale di Wenchang sull’isola di Hainan, nella Cina meridionale Il lanciatore più potente sviluppato finora dall’industria spaziale cinese, un razzo Lunga Marcia 5, aveva spinto il carico da 8,2 tonnellate della missione oltre l’atmosfera terrestre e poi nella giusta traiettoria per raggiungere l’orbita della Luna.

La fase di discesa verso il satellite è iniziata intorno alle 15:57 di martedì, con il lander che ha perso progressivamente quota, sorvolando l’Oceanus Procellarum (“Oceano delle tempeste”), un vasto pianoro sul lato visibile della Luna. L’area relativamente pianeggiante ha permesso al lander di compiere un allunaggio senza imprevisti, e alcuni minuti dopo la CNSA ha confermato l’avvenuto allunaggio e il proseguimento della missione.

A differenza del lancio del Lunga Marcia 5, le televisioni cinesi (che subiscono un forte controllo da parte del governo) non hanno trasmesso in diretta le fasi dell’allunaggio di Chang’e 5. La normale programmazione è stata interrotta solamente alcuni minuti dopo l’arrivo del lander sul suolo lunare, quando ormai era certo il successo della prima parte della missione.

Raggiunto il suolo, il lander ha aperto i propri pannelli solari per produrre l’energia elettrica di cui ha bisogno, e ha attivato l’antenna per comunicare con la Terra. Il robot si è poi messo al lavoro per attivare il proprio trapano per scalfire la superficie lunare e raccogliere circa 2 chilogrammi di materiale roccioso.

La missione prevede che le rocce siano trasferite dalla parte inferiore del lander alla sua sommità, dove si trova il modulo di ascesa. Una volta terminato il carico, il lander si trasformerà in una sorta di mini rampa di lancio: il modulo di discesa si staccherà dal resto del robot e si ricollegherà alla strumentazione rimasta in orbita intorno alla Luna. Trasferirà poi il proprio carico in una capsula, che sarà trasportata verso la Terra.

L’ascesa dovrebbe avvenire entro domani, giovedì 3 dicembre. Se tutto funzionerà come da programma, raggiungerà la Mongolia Interna, regione autonoma cinese nel Nord del paese, dove sarà raccolta da una squadra di recupero.

I passaggi critici della missione Chang’e 5 sono quindi ancora numerosi, ma l’avvenuto allunaggio è comunque un primo importante successo, considerato che negli anni molti lander hanno fatto una brutta fine nei loro ultimi istanti prima di entrare in contatto con il suolo lunare.

L’ultima missione spaziale a riportare rocce lunari sulla Terra fu Luna 24, organizzata dall’ex Unione Sovietica nel 1976. In precedenza, gli Stati Uniti avevano trasportato diversi chilogrammi di rocce lunari sulla Terra grazie al programma spaziale Apollo, che aveva consentito di portare i primi astronauti sulla Luna nel 1969. La Cina potrebbe essere quindi il terzo paese nella storia a portare rocce lunari sulla Terra.

La Cina è partita per prendere un pezzo di Luna