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  • Sabato 28 novembre 2020

«Le accuse del comitato Trump non hanno alcun fondamento»

Lo ha scritto il giudice — nominato dallo stesso Trump — che ha respinto il ricorso sui presunti brogli in Pennsylvania per mancanza di prove

Donald Trump alla Casa Bianca (AP Photo/Patrick Semansky)
Donald Trump alla Casa Bianca (AP Photo/Patrick Semansky)

Venerdì sera la Corte d’Appello degli Stati Uniti competente per territorio ha respinto il ricorso presentato dal presidente uscente Donald Trump sui presunti brogli avvenuti in Pennsylvania durante le ultime elezioni presidenziali, vinte dal suo avversario democratico Joe Biden. La decisione era data per scontata da giornalisti e osservatori, ma è circolata molto soprattutto per la nettezza con cui i giudici hanno respinto la ricostruzione di Trump, giudicata ormai da settimane come inconsistente e priva di fondamento.

La sentenza (qui il documento originale), lunga 21 pagine e scritta da un giudice nominato da Trump, Stephanos Bibas, è molto dura: si legge che «le accuse del comitato Trump non hanno alcun fondamento» perché non sono supportate da alcuna prova tangibile. I tre giudici della Corte accusano inoltre Trump di voler sovvertire il risultato elettorale «tramite degli avvocati».

La causa sul risultato elettorale in Pennsylvania era particolarmente importante, tanto che l’avvocato personale di Trump Rudy Giuliani si era presentato in tribunale per la prima volta in 28 anni per sostenerla. Ma Giuliani aveva portato in aula accuse generiche e infondate di irregolarità sul voto per posta e sull’accesso alle strutture elettorali da parte degli osservatori Repubblicani, senza approfondirne nemmeno una.

Poco dopo la notizia della sentenza Jenna Hill, una dei principali avvocati del comitato Trump, ha fatto sapere che farà ricorso alla Corte Suprema. Il New York Times spiega che servirà a poco: l’appello si basava sulla richiesta di fornire nuove informazioni al giudice di primo grado, Matthew Brann, e se anche la Corte Suprema dovesse accettare il caso e dare ragione a Trump – due ipotesi molto remote – ai suoi avvocati sarebbe semplicemente permesso di tornare da Brann, che ha già respinto il caso la settimana scorsa.

In questi giorni Trump sta continuando a diffondere notizie false sul risultato delle elezioni, ma da alcuni elementi sembra che abbia iniziato ad accettare la sconfitta: venerdì 27 novembre ha spiegato che lascerà la Casa Bianca se il voto verrà certificato dal Collegio Elettorale, che si riunirà il 14 dicembre.