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  • Sabato 28 novembre 2020

Cosa sappiamo sulla morte di Mohsen Fakhrizadeh

Il principale scienziato iraniano che si occupava di nucleare è stato ucciso venerdì in un agguato: l'Iran ha accusato esplicitamente Israele e ora si temono conseguenze

(Fars News Agency via AP)
(Fars News Agency via AP)

Venerdì è stato ucciso a Teheran, capitale dell’Iran, Mohsen Fakhrizadeh, uno dei più importanti scienziati nucleari iraniani. Fakhrizadeh aveva circa 62 anni – la sua età non è stata confermata dal regime iraniano – ed è morto durante un attacco armato a circa 60 chilometri da Teheran. Nelle ore successive l’Iran ha accusato Israele di avere compiuto l’attacco, e promesso ritorsioni. Tre fonti del New York Times hanno confermato che l’uccisione di Fakhrizadeh è stata compiuta dall’intelligence israeliana, ma per ora non c’è stata alcuna conferma ufficiale, e forse non ci sarà mai.

Israele è il principale avversario dell’Iran in Medio Oriente, e da anni è ritenuto responsabile della morte di alcuni importanti scienziati impiegati nel programma nucleare iraniano. In teoria l’Iran ha abbandonato da quasi vent’anni il suo programma nucleare a scopi militari, e sostiene di proseguire la ricerca per scopi civili. Israele ritiene invece che l’Iran stia conducendo da anni un progetto segreto per dotarsi di una bomba atomica, e che a capo di questo progetto ci fosse proprio Mohsen Fakhrizadeh. «Ricordatevi di questo nome», disse il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu quando nel 2018 tenne una conferenza stampa per divulgare alcune informazioni ottenute da Israele sul presunto progetto segreto.

Fakhrizadeh era considerato talmente centrale nelle ricerche sul nucleare iraniano – il New York Times lo ha definito «la forza trainante» nel paese – che prima della conferenza stampa di Netanyahu non esistevano foto che lo ritraessero. Il Jerusalem Post scrive inoltre che per anni l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha provato a interrogare Fakhrizadeh, ma le autorità iraniane si sono sempre opposte. Anche la sua morte è avvenuta in circostanze ancora poco chiare.

Fakhrizadeh, il primo a destra: la foto risale al 2019 ed è stata diffusa ieri dal regime iraniano (Office of the Iranian Supreme Leader/AP)

Fakhrizadeh è stato ucciso mentre si trovava a bordo di un’auto, attaccata da un gruppo di persone che l’Iran definisce «terroristi» e che secondo la tv di stato iraniana si erano appostati al bordo della strada. Sembra che Fakhrizadeh fosse rimasto gravemente ferito durante la sparatoria, e che sia poi morto in ospedale pochi minuti dopo il suo arrivo. Non è chiaro né quando sia avvenuto l’attacco, né se altre persone siano rimaste coinvolte.

Non sappiamo nemmeno quale fosse la qualifica di Fakhrizadeh al momento della sua morte. Da anni insegnava all’università Imam Hussein di Teheran, ma già dal 2007 la CIA riteneva che l’incarico fosse solo una copertura. Nel ricordare la sua morte il potente ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif lo ha definito semplicemente «un importante scienziato».

Eppure sembra che la sua morte stia provocando lo stesso volume di proteste, almeno inizialmente, di quella del potentissimo generale Qassem Suleimani, ucciso durante un’operazione militare statunitense nel gennaio del 2020. «Diverse proteste si sono sviluppate fuori dalle strutture governative di Teheran per chiedere vendetta», scrive il New York Times.

Nelle scorse ore il presidente iraniano Hassan Rouhani ha promesso che l’Iran reagirà alla morte di Fakhrizadeh «al momento opportuno» e che il paese «è troppo saggio per cadere nel tranello dei sionisti», cioè degli israeliani.

È ancora presto per giudicare quali conseguenze avrà la morte di Fakhrizadeh: sia sul programma nucleare iraniano – alcuni esperti sostengono che Fakhrizadeh fosse insostituibile, mentre il quotidiano israeliano Haaretz scrive che in Iran lavorano ormai da anni molti scienziati brillanti che si occupano di energia nucleare – sia sui rapporti molto tesi fra Iran, Israele e Stati Uniti.

Diversi commentatori hanno ipotizzato che il governo israeliano di centrodestra stia sfruttando gli ultimi mesi dell’amministrazione di Donald Trump per compiere attacchi senza doversi giustificare più di tanto nei confronti del principale alleato; e che a Trump convenga lasciare mano libera agli israeliani in modo da allontanare la possibilità di un nuovo accordo sul nucleare, stretto durante la presidenza di Barack Obama e poi abbandonato da Trump nel 2018. Altri, invece, sostengono che un Iran sempre più indebolito dalla pandemia e dalle uccisioni avrà maggiore interesse a stringere un nuovo accordo col prossimo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.