I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 4 novembre

(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
(ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 30.548 nuovi casi positivi da coronavirus e 352 morti a causa del COVID-19. Le persone attualmente ricoverate sono 24.408 (1.069 in più rispetto a ieri), di cui 2.292 nei reparti di terapia intensiva (67 in più di ieri) e 22.116 ricoverate con sintomi (1.002 in più di ieri). Sono stati analizzati 211.831 tamponi e testate 127.500 persone. È risultato positivo il 14,4 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 28.244 e i decessi 253.

Il maggior numero di nuovi casi positivi è stato rilevato in Lombardia (7.758). Seguono Campania (4.181), Piemonte (3.577), Veneto (2.436), Lazio (2.432), Toscana (1.828) e Emilia-Romagna (1.758).

Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Milano (3.613), Torino (2.251), Napoli (1.891), Roma (1.873), Caserta (1.145), Monza e Brianza (898), Genova (722) e Varese (607).

Le principali notizie di oggi

  • Nella notte tra martedì e mercoledì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo DPCM con le norme per rallentare la diffusione della pandemia da coronavirus in Italia che saranno in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre. Per tutto il territorio nazionale è previsto il cosiddetto “coprifuoco” alle 22, ovvero una limitazione della circolazione delle persone dopo tale ora. La didattica dovrà essere effettuata completamente a distanza nelle scuole superiori, la capienza massima dei mezzi di trasporto pubblico verrà inoltre limitata al 50 per cento e ristoranti e bar potranno restare aperti dalle 5 fino alle 18.
  • Il documento ipotizza poi quattro scenari di trasmissione del virus: lo scenario 1 e quello 2 sono quelli che contengono focolai localizzati e gestibili dal sistema sanitario, e in questi valgono le norme generali introdotte per tutta l’Italia; gli scenari 3 e 4 sono invece quelli in cui la trasmissibilità del virus è diffusa e più grave, e pertanto necessitano misure restrittive più drastiche. L’inserimento di una regione o di un particolare territorio (comune o provincia) in uno scenario o in un altro avverrà tramite ordinanza del ministro della Salute, d’intesa con il presidente della Regione, e nella valutazione del rischio si terrà conto non solo dell’indice Rt, ma di 21 parametri tra cui il numero dei ricoveri e la percentuale dei tamponi positivi. Qui abbiamo spiegato tutti i dettagli delle limitazioni in base ai diversi scenari.
  • Il presidente del Veneto Luca Zaia, durante la sua quotidiana conferenza stampa di aggiornamento sui dati della pandemia da coronavirus nella sua regione, ha parlato della discussione in corso da giorni sulla decisione da parte del governo regionale di obbligare i medici di base a effettuare i test antigenici in ambulatorio. Zaia ha risposto agli obiettori dicendo di aver dato mandato alla dottoressa Francesca Russo, direttrice della direzione prevenzione del Veneto, di convocare i rappresentanti dei 2.450 veterinari del Veneto per chiedere la loro disponibilità a fare i test.