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  • Mercoledì 9 settembre 2020

AstraZeneca ha messo in pausa i suoi test su un vaccino contro il coronavirus

La "fase 3" della sperimentazione è stata sospesa per una sospetta reazione avversa in un paziente: che è normale, durante i test, ma anche la ragione per cui non è il caso di avere fretta

(Lisa Maree Williams/Getty Images)
(Lisa Maree Williams/Getty Images)

L’azienda farmaceutica AstraZeneca ha fatto sapere di aver messo in pausa i test globali del suo vaccino sperimentale contro il coronavirus, dopo che uno dei partecipanti aveva mostrato i segni di una sospetta reazione avversa. AstraZeneca, società britannico-svedese, da aprile aveva avviato una collaborazione con l’Oxford Vaccine Group dell’Università di Oxford, e il suo vaccino è considerato tra i più promettenti. La pausa – che potrebbe durare anche pochi giorni ed è stata decisa in forma precauzionale e su iniziativa dell’azienda – va considerata come una normale fase nella sperimentazione di un vaccino, un procedimento che a volte richiede anni per essere completato.

AstraZeneca è una delle nove aziende il cui vaccino è arrivato alla cosiddetta “fase 3” della sperimentazione su volontari, che finora ha riguardato almeno 30mila persone tra Stati Uniti, Brasile, Sudafrica, India e Regno Unito. Come succede in questi casi, già durante la fase di sperimentazione AstraZeneca aveva garantito la vendita di 100 milioni di dosi al Regno Unito e altri 400 milioni a Paesi Bassi, Germania, Francia e Italia, che a giugno hanno appositamente formato una “Alleanza per un vaccino inclusivo” (IVA).

In un comunicato mandato a Stat News, il primo sito a comunicare la momentanea e volontaria sospensione dei test globali sul vaccino, AstraZeneca ha citato «un’azione di routine che deve essere attuata ogni volta che potenzialmente c’è una inspiegabile malattia in uno dei soggetti testati». È anche possibile che la persona in questione, di cui si sa solo che fa parte del gruppo di sperimentazione nel Regno Unito e che ci si aspetta che guarisca, si sia “ammalata” per ragioni indipendenti dal test a cui si stava sottoponendo. Non sono stati forniti dettagli sugli effetti avversi riscontrati nel volontario.

– Leggi anche: I tempi del vaccino contro il coronavirus

Come succede in questi casi, anche le altre aziende i cui test su possibili vaccini sono in fase relativamente avanzata potrebbero ora decidere, in base alle informazioni ricevute da AstraZeneca, di fare le necessarie verifiche sui loro vaccini sperimentali e eventualmente di sospenderli a loro volta. Ma potrebbe anche accadere che le verifiche di AstraZeneca portino a una rapida soluzione della questione e che già tra pochi giorni i test possano riprendere.

Negli ultimi mesi AstraZeneca – di cui il New York Times ha parlato come di una delle aziende favorite nella corsa a un vaccino efficace – aveva prospettato la possibilità di arrivare al risultato entro fine anno. Ma dopo che il presidente statunitense Donald Trump aveva detto di volere un vaccino disponibile prima delle presidenziali del 3 novembre, AstraZeneca era stata una delle nove aziende farmaceutiche che in un comunicato congiunto pubblicato l’8 settembre aveva ricordato di “stare dalla parte della scienza”. Le aziende avevano poi ricordato che, una volta terminate le fasi di sperimentazione, sarebbero comunque servite altre certificazioni e verifiche.