Undici persone sono state arrestate con l’accusa di truffa per servizi di telefonia addebitati senza consenso

(Sean Gallup/Getty Images)
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La procura di Milano sta indagando su 11 persone per una presunta truffa ai danni di centinaia di utenti delle principali compagnie telefoniche italiane (tra cui Wind-Tre, Tim e Vodafone) a cui sono stati addebitati servizi a pagamento senza il loro consenso. Il nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza ha effettuato sequestri e perquisizioni nella sede legale della Wind-Tre di Rho. La procura di Milano ha scritto all’Autorità garante per le comunicazioni per avere chiarimenti sulla posizione di Vodafone e Tim.

I clienti di Wind-Tre, Vodafone e Tim a cui sono stati addebitati i cosiddetti Vas (Servizi a valore aggiunto) sarebbero migliaia e la presunta truffa non si sarebbe interrotta neppure durante il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus. Secondo la ricostruzione della procura, sarebbe bastato visitare una pagina web, arrivandoci spesso attraverso ingannevoli banner pubblicitari, e senza ulteriori click per ritrovarsi abbonati a servizi a pagamento (settimanali o mensili) di news, oroscopi, suonerie, meteo, gossip, video non richiesti. Le ipotesi di reato della procura sono frode informatica ai danni dei consumatori e l’intrusione abusiva nel sistema telematico. A tre degli indagati è stato contestato anche il reato di tentata estorsione contrattuale.