Almeno 50 persone sono morte in Etiopia durante le manifestazioni di protesta per la morte del cantante Hachalu Hundessa

Persone riunite per una veglia a lume di candela in memoria del musicista e attivista Hachalu Hundessa presso l'edificio della Comunità Oromo del Minnesota il 30 giugno 2020 a St. Paul, Minnesota (Stephen Maturen/Getty Images)
Persone riunite per una veglia a lume di candela in memoria del musicista e attivista Hachalu Hundessa presso l'edificio della Comunità Oromo del Minnesota il 30 giugno 2020 a St. Paul, Minnesota (Stephen Maturen/Getty Images)

Almeno 50 persone sono morte in Etiopia, nella regione di Oromia, durante le manifestazioni di protesta per la morte del popolare cantante e attivista Hachalu Hundessa, ucciso a colpi di arma da fuoco mentre guidava nella capitale Addis Abeba, nella notte fra lunedì 29 e martedì 30 giugno. La notizia è stata confermata a Reuters da un rappresentante della regione.

Secondo il Washington Post tra i morti ci sarebbero sia manifestanti che rappresentanti delle forze dell’ordine. Il primo ministro Abiy Ahmed ha detto soltanto che i morti sono «numerosi». Durante le manifestazioni di protesta è stato arrestato anche il politico Jawar Mohammed, molto noto nel paese e oppositore di Ahmed, insieme ad altre 35 persone.

Non si sa ancora molto della morte di Hachalu, che aveva 34 anni e recentemente aveva detto di aver ricevuto minacce di morte. Le sue canzoni parlano principalmente dei diritti del gruppo etnico Oromo ed erano diventate inni per il movimento di protesta che nel 2018 aveva portato alla caduta dell’ex premier Hailemariam Desalegn. La polizia ha dichiarato di aver arrestato due persone in relazione all’omicidio.