Il New York Times scrive che l’Unione Europea potrebbe bloccare l’ingresso ai cittadini statunitensi a causa del coronavirus

L'aeroporto di Bruxelles, 16 maggio 2020 (Tim de Waele/Getty Images)
L'aeroporto di Bruxelles, 16 maggio 2020 (Tim de Waele/Getty Images)

Il New York Times scrive che l’Unione Europea, che sta riaprendo la sua economia e i suoi confini dopo mesi di restrizioni a causa del coronavirus, potrebbe bloccare l’ingresso dei cittadini statunitensi poiché provengono da un paese che non è riuscito a controllare la pandemia. La decisione definitiva sulla riapertura delle frontiere è attesa all’inizio della prossima settimana, prima che il primo luglio scada il blocco già imposto in precedenza. A metà marzo, i viaggiatori provenienti dagli Stati Uniti e dal resto del mondo erano infatti già stati esclusi dall’ingresso nell’Unione Europea, con poche eccezioni previste per i rimpatri o i “viaggi essenziali”.

L’Europa – scrive il New York Times che ha ottenuto le bozze dei documenti da alcuni funzionari coinvolti nei colloqui – sta attualmente lavorando su due possibili elenchi di visitatori “accettabili”: le liste includono la Cina e nazioni come Uganda, Cuba e Vietnam, ma entrambe escludono gli Stati Uniti e altri paesi ritenuti troppo a rischio a causa della diffusione del virus. Va comunque precisato che l’UE non ha alcuna giurisdizione sui confini nazionali e che l’elenco verrà presentato come una semplice raccomandazione che gli stati potranno decidere di seguire oppure no.

A marzo, quando l’Europa era l’epicentro del virus, il presidente statunitense Donald Trump aveva vietato ai cittadini della maggior parte dei paesi dell’Unione Europea di recarsi negli Stati Uniti. Trump aveva giustificato la sua decisione come necessaria per proteggere il paese, che all’epoca contava ancora pochi contagi. Alla fine di maggio Trump aveva dichiarato che l’Europa stava «facendo progressi» e aveva suggerito che alcune restrizioni sarebbero state presto revocate: da allora non è però accaduto nulla. I funzionari coinvolti nei colloqui sentiti dal New York Times hanno comunque precisato che la compilazione degli elenchi di visitatori accettabili sta avvenendo in base a criteri scientifici e non politici. Proibire ai viaggiatori americani di entrare nell’Unione Europea potrebbe comunque avere implicazioni economiche e politiche significative.

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