L’OMS ha interrotto di nuovo i test sull’idrossiclorochina


Una scatola di idrossiclorichina venduta in Brasile, il 10 aprile 22020 (Buda Mendes/Getty Images)
Una scatola di idrossiclorichina venduta in Brasile, il 10 aprile 22020 (Buda Mendes/Getty Images)

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sospenderà nuovamente i test sull’idrossiclorochina dal suo studio globale, chiamato “Solidarity”, sui potenziali trattamenti per la cura della COVID-19, la malattia causata dal coronavirus.

Ana Maria Henao Restrepo, funzionaria del dipartimento di immunizzazione, vaccini e medicinali biologici dell’OMS ha spiegato che sulla base delle attuali evidenze scientifiche «è emerso che l’idrossiclorochina non riduce la mortalità né il periodo di ricovero dei pazienti con COVID-19» e per questo si è deciso di interromperne i test.

I test erano stati sospesi una prima volta il 25 maggio in seguito alla pubblicazione di una ricerca che sosteneva che il farmaco aumentasse il tasso di mortalità dei pazienti con COVID-19 e portasse a maggiori rischi di complicazioni cardiache. Nelle settimane seguenti erano però emersi problemi sui dati utilizzati nello studio e in un’altra ricerca, che avevano poi portato al ritiro di entrambi i lavori, inizialmente pubblicati sulle riviste scientifiche mediche Lancet e New England Journal of Medicine. A inizio giugno l’OMS aveva deciso di riprendere i test.

L’idrossiclorochina è un farmaco antimalarico che aveva dato alcuni risultati positivi nel trattamento dei pazienti, mentre non si era dimostrato efficace per prevenire le infezioni da coronavirus. Il medicinale era diventato molto discusso in seguito ad alcune affermazioni del  presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che aveva sostenuto di avere iniziato una terapia a base di idrossiclorochina per prevenire la COVID-19.