Il Vaticano ha arrestato il finanziere Gianluigi Torzi, che fece da intermediario nell’acquisto di un palazzo a Londra

La porta di sant'Anna in Vaticano
(AP Photo/Andrew Medichini)
La porta di sant'Anna in Vaticano (AP Photo/Andrew Medichini)

Il Vaticano ha arrestato il finanziere molisano Gianluigi Torzi in relazione alla compravendita di un immobile di lusso a Sloane Avenue, a Londra, avvenuta nel 2014 per conto della Segreteria di stato vaticana. Torzi aveva fatto da intermediario nella vendita del palazzo, acquistato dalla Segreteria di stato sottoscrivendo le quote del fondo Athena Capital Global Opportunities del noto finanziere Raffaele Mincione.

Con l’operazione Torzi avrebbe intascato 15 milioni di euro; è accusato di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio e rischia, secondo la legge vaticana, fino a 12 anni di carcere. È stato arrestato dopo un interrogatorio e ora è detenuto presso la caserma del corpo della gendarmeria vaticana.

L’indagine su alcune operazioni finanziarie poco chiare della Segreteria di Stato era iniziata lo scorso ottobre su richiesta di Papa Francesco e aveva portato a perquisizioni negli uffici della Segreteria di Stato e dell’Aif, l’Autorità di informazione finanziaria, l’organismo del Vaticano per la lotta al riciclaggio. Erano anche stati sospesi dal loro incarico i dirigenti della Segreteria di Stato Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, una funzionaria della Segreteria, Caterina Sansone, il direttore dell’Aif, Tommaso Di Ruzza, e il capo dell’Ufficio informazione e documentazione, monsignor Mauro Carlino.

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Secondo le indagini, il Vaticano avrebbe speso circa 300 milioni di euro nella compravendita del palazzo, servendosi anche delle donazioni dell’Obolo di San Pietro, i soldi dei fedeli donati al Papa perché possa provvedere alle necessità materiali della Chiesa.