Nel primo trimestre del 2020 il PIL degli Stati Uniti si è contratto del 4,8 per cento rispetto a un anno prima, il peggior risultato dal 2009

(Spencer Platt/Getty Images)
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Nel primo trimestre dell’anno il PIL degli Stati Uniti si è contratto del 4,8 per cento su base annua: si tratta della prima contrazione del PIL statunitense dal 2014 e del peggior risultato dal primo trimestre del 2009, nel pieno della crisi economica iniziata nel 2007. Il risultato è anche peggiore di quello previsto dagli analisti di Bloomberg, che avevano messo in conto un calo del PIL non superiore al 4 per cento.

Il calo del PIL risente ovviamente dell’impatto della pandemia da coronavirus sull’economia statunitense, ma è ancor più rilevante se si considera che le misure più restrittive nei vari stati del paese sono state adottate solo all’inizio di aprile.

Gli economisti si aspettano che nel secondo trimestre il calo sarà ancora maggiore, toccando il -30 per cento su base annua, ai livelli della Grande Depressione, se la diffusione del virus nel paese continuerà e se i vari stati dovranno adottare misure più drastiche di quelle in vigore al momento.

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