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Da lunedì in Libano ci sono violente manifestazioni contro il governo e le banche

Da lunedì in Libano ci sono violente manifestazioni contro il governo e le banche, ritenuti i responsabili della grave crisi economica che il paese sta attraversando da tempo e che si è aggravata a causa del coronavirus. Martedì, nelle principali città del paese, Beirut, Tripoli e Sidon, i manifestanti hanno attaccato filiali di banche, sfondando le vetrine e dando fuoco ad alcune di esse. La polizia e l’esercito hanno risposto sparando proiettili di gomma per disperdere le manifestazioni. A Tripoli, nella notte tra lunedì e martedì, un uomo di 20 anni era stato ucciso negli scontri con la polizia.

Il Libano ha un altissimo debito pubblico e un’economia che da tempo fa fatica a crescere. A marzo, il governo aveva annunciato che per la prima volta il Libano non avrebbe ripagato una rata del suo debito pubblico a causa della scarsa liquidità a disposizione. Per evitare problemi più gravi, le banche avevano già da alcune settimane limitato fortemente i prelievi e sospeso le conversioni in altre valute.

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