Richard Branson ha chiesto un prestito al governo britannico per salvare la sua compagnia aerea Virgin Atlantic

(Vincenzo Lombardo/Getty Images for VIRGIN VOYAGES)
(Vincenzo Lombardo/Getty Images for VIRGIN VOYAGES)

L’imprenditore Richard Branson, proprietario tra le altre cose della compagnia aerea Virgin Atlantic, ha chiesto al governo britannico un prestito per aiutare la società a resistere alla crisi dovuta al coronavirus. Branson ha parlato della richiesta in una lettera aperta ai dipendenti, in cui ricorda tra l’altro come le sue società abbiano in passato e di recente aiutato in diversi modi il governo britannico. Branson ha detto che intende ripagare i soldi che chiede in prestito – che secondo BBC sarebbero più di 500 milioni di euro – e si è anche detto disponibile a ipotecare Necker Island, l’isola privata delle Isole Vergini Britanniche di cui è proprietario.

Dopo la pubblicazione della lettera ci sono state alcune critiche a Branson, dato che si stima abbia un patrimonio di oltre 4 miliardi di euro dal quale, sostengono i suoi critici, potrebbe attingere per salvare la sua compagnia aerea, che per il 49 per cento è tra l’altro controllata dalla statunitense Delta. Altre critiche fanno riferimento al fatto che, ormai da molti anni, Branson ha la sua residenza primaria a Necker Island, senza quindi pagare le tasse nel Regno Unito.

Oltre ad aver ricordato la vicinanza delle sue attività commerciali allo stato britannico, Branson ha scritto però che il suo patrimonio netto è «calcolato sul valore che le sue aziende avevano nel mondo prima della crisi, e che non sono soldi su un conto in banca che si possono prelevare».