Repubblicani e Democratici statunitensi hanno trovato un accordo per le misure di emergenza da 2.000 miliardi di dollari da adottare contro il coronavirus

(Chip Somodevilla/Getty Images)
(Chip Somodevilla/Getty Images)

Repubblicani e Democratici statunitensi hanno trovato un accordo per le misure di emergenza da 2.000 miliardi di dollari da adottare contro il coronavirus. I negoziati sono durati diversi giorni, e in almeno due occasioni i Democratici hanno minacciato di respingere le misure al Senato (dove per approvare misure del genere servono 60 voti, mentre i Repubblicani ne controllano 53).

I dettagli delle misure non sono ancora stati resi noti, ma il New York Times scrive che «prevedono assegni diretti e sussidi di disoccupazione ai cittadini, oltre a finanziamenti agli stati e alle aziende in crisi». Sarà inoltre creato un fondo da circa 500 miliardi di dollari per salvare aziende in difficoltà.

Gli Stati Uniti sono il terzo paese al mondo più colpito dalla pandemia da coronavirus, ma a giudicare dai dati degli ultimi giorni potrebbero presto superare l’Italia: al momento sono stati registrati oltre 55mila casi con focolai in diversi stati fra cui quello di New York, dove sono stati individuati più di 25mila casi. La gestione della crisi è resa più complicata dal fatto che i singoli stati hanno diverse competenze in materia di sanità e si stanno comportando in maniera assai varia.

Nonostante l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia detto esplicitamente che gli Stati Uniti potrebbero diventare «l’epicentro» della pandemia, da giorni il presidente Donald Trump nega che siano necessarie misure simili a quelle prese in Europa. Ancora ieri ha detto che spera di «riaprire» il paese entro Pasqua, cioè fra circa tre settimane.