• Brevi
  • Mercoledì 18 marzo 2020

Cos’è la storia dei fornai che a Roma non possono fare la pizza margherita per il coronavirus

Una circolare dei vigili urbani – che chiarisce i divieti imposti dal decreto del governo – dice che possono fare solo pizze bianche o con il pomodoro

(Salvatore Esposito/Pacific Press via ZUMA Wire)
(Salvatore Esposito/Pacific Press via ZUMA Wire)

Il 13 marzo i vigili urbani di Roma hanno ricevuto una circolare firmata da Massimo Ancillotti, vice comandante del corpo e responsabile dell’unità operativa che si occupa dello studio e dell’applicazione delle norme, che conteneva alcuni chiarimenti circa l’applicazione del decreto del governo dell’11 marzo che imponeva la chiusura della quasi totalità di negozi e locali. La circolare è stata pubblicata dal sito della Confcommercio di Roma.

Tra i negozi esentati dal decreto ci sono quelli alimentari, per esempio forni e panetterie, ai cui titolari la circolare del 13 marzo si rivolge elencando alcune regole che devono seguire per non incorrere in sanzioni. In un articolo della circolare riservato ai “laboratori di panificazione” è scritto che l’attività di questi negozi può continuare ma solo per la produzione di alcuni tipi di pane: nello specifico possono produrre “vari tipi di pane e grissini”, “pasticceria secca” e “pizza e focacce tipiche di panificazione sia bianche (semplici o condite con olio e rosmarino) sia rosse (condite al pomodoro ed olio)”. La circolare sottolinea che non si deve considerare compresa tra i prodotti consentiti “la pizza condita e farcita diversamente”.

In sostanza, quindi, in base alla circolare del 13 marzo, i forni possono produrre solo pizze bianche o con il pomodoro, ma non possono fare pizze farcite in modi diversi, per esempio la pizza margherita, per cui occorre anche la mozzarella. Dalla circolare emerge anche che gli unici dolci che i fornai possano produrre sono i biscotti secchi. Viene specificato, inoltre, che tutti i prodotti venduti nei forni non possono essere consumati sul posto, visto che il decreto dell’11 marzo impone la chiusura di tutti i locali in cui avviene somministrazione di cibo. La circolare non spiega i motivi delle restrizioni imposte ai fornai sulle tipologie di pizza che si possono produrre.

Il testo della circolare, pubblicato dal sito della Confcommercio di Roma