Il pilota dell’aereo su cui viaggiava il calciatore Emiliano Sala non era abilitato a pilotare di notte

(Michael Steele/Getty Images)
(Michael Steele/Getty Images)

David Ibbotson, il pilota dell’aereo precipitato il 21 gennaio 2019 su cui viaggiava il calciatore argentino Emiliano Sala, non era abilitato a pilotare di notte: lo sostiene il rapporto finale dell’agenzia investigativa britannica per gli incidenti aerei (AAIB) che ha indagato sulle cause dell’incidente. Il rapporto sostiene che Ibbotson non avesse completato l’addestramento per pilotare di notte e che la sua licenza da pilota non gli permettesse di effettuare voli a pagamento.

Il corpo di Ibbotson non è mai stato trovato mentre, secondo gli esami tossicologici sul corpo di Sala, il calciatore era stato esposto ad altissimi livelli di monossido di carbonio prima di morire. Secondo il rapporto, lo stesso sarebbe successo a Ibbotson, cosa che avrebbe pregiudicato le sue capacità di pilotare l’aereo: il monossido di carbonio, che è solitamente espulso con gli altri prodotti della combustione, sarebbe entrato nella cabina attraverso il sistema di riscaldamento a causa di una falla. Secondo il rapporto, a bordo dell’aereo non c’era nessun sistema che monitorasse i livelli di monossido di carbonio. Il rapporto dice anche che al momento dell’incidente Ibbotson stava probabilmente effettuando una manovra per allontanarsi da un’area in cui c’erano forti piogge e scarsa visibilità.