• Mondo
  • Giovedì 5 marzo 2020

In California è stato dichiarato lo stato d’emergenza per il coronavirus

È lo stato americano con più contagi: mercoledì è morta una persona che era tornata da una crociera in Messico, e ora c'è una nave bloccata al largo di San Francisco

(Scott Strazzante/San Francisco Chronicle via AP)
(Scott Strazzante/San Francisco Chronicle via AP)

La California è lo stato americano con il maggior numero di casi da coronavirus segnalati negli Stati Uniti, 54, e per questo motivo il governatore Gavin Newsom ha deciso di dichiarare lo stato d’emergenza. C’è anche una persona morta: un uomo di 71 anni che era risultato positivo al coronavirus dopo aver viaggiato su una nave da crociera il mese scorso. La nave era la Grand Princess della compagnia Princess Cruises ed era partita da San Francisco l’11 febbraio per arrivare fino in Messico e poi fare ritorno nel porto di San Francisco il 21 febbraio. Centinaia di passeggeri erano sbarcati dalla nave e altrettanti ne erano saliti per partire verso le isole Hawaii.

La persona morta era stata ricoverata lo scorso 27 febbraio in un ospedale di Roseville, nella contea di Placer, e da allora era rimasta in isolamento.

Secondo i dati più recenti, nel mondo sono stati registrati più di 95mila casi di persone contagiate dal coronavirus (SARS-CoV-2), e 3.285 morti. Negli Stati Uniti i contagi rilevati sono per ora 159: 110 emersi direttamente nel paese e 49 in conseguenza di ritorni dall’estero (46 erano a bordo della nave Diamond Princess e 3 si trovavano in Cina). In tutto sono morte 11 persone: 10 vivevano nello stato di Washington (6 di loro sono morte in una casa di riposo per anziani a Seattle) e una, appunto, in California.

– Leggi anche: Cosa c’è nel decreto del governo sul coronavirus

Nel viaggio di ritorno della Grand Princess dalle Hawaii, 11 passeggeri e 10 membri dell’equipaggio avevano riportato sintomi simili all’influenza, e un altro membro dell’equipaggio era stato fatto sbarcare alle Hawaii e testato per il coronavirus, risultando negativo. La nave avrebbe dovuto attraccare a San Francisco mercoledì notte, ma le autorità della California le hanno negato l’approdo e l’hanno obbligata a rimanere in acque internazionali finché non vengono effettuati ulteriori test sulle persone a bordo.

Al momento non è chiaro se i passeggeri dovranno rimanere in isolamento sulla nave –  come successo con la Diamond Princess, bloccata per giorni nel porto di Yokohama, in Giappone – o se saranno trasferiti a terra. Newsom ha spiegato durante una conferenza stampa che la metà delle circa 2.500 persone che erano a bordo della nave durante il viaggio in Messico risiede in California, e che le autorità sanitarie sono al lavoro per rintracciarle.

«Lo stato della California sta aumentando gli sforzi governativi sotto ogni livello per aiutare a identificare i casi e rallentare la diffusione del coronavirus», ha detto Newsom. «La dichiarazione dello stato di emergenza include disposizioni per proteggere le persone dall’aumento dei prezzi, in particolare per il materiale sanitario».

Sempre in California, mercoledì le autorità della contea di Los Angeles hanno detto che sono stati registrati 6 nuovi casi di contagio, tra cui 3 persone che nei giorni scorsi erano state nel nord Italia, una delle zone maggiormente interessate dall’epidemia di coronavirus.

In tutto negli Stati Uniti sono 17 gli stati in cui sono stati riscontrati casi di contagio: non è chiaro quante persone siano state sottoposte al test finora, ma il vicepresidente Mike Pence ha detto che entro questa settimana saranno distribuiti negli ospedali del paese 2.500 kit per effettuare i tamponi, con cui potranno essere testati 1,5 milioni di persone.

– Leggi anche: Come si definisce “guarito” un paziente con coronavirus

Nel frattempo la Camera dei Rappresentanti ha approvato lo stanziamento di 8,3 miliardi di dollari (poco più di 7 miliardi di euro) per contrastare l’epidemia di coronavirus, che si prevede verrà approvato anche dal Senato in settimana: nei giorni scorsi la Casa Bianca aveva richiesto lo stanziamento di 2,5 miliardi di dollari, considerati però non abbastanza per affrontare l’emergenza, secondo i parlamentari.