I talebani hanno annunciato la fine della “tregua parziale” in Afghanistan

Il presidente afghano Ashraf Ghani, al centro, insieme al segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, e al segretario della Difesa statunitense, Mark Esper, a Kabul, Afghanistan, 29 febbraio 2020 (AP Photo/Rahmat Gul)
Il presidente afghano Ashraf Ghani, al centro, insieme al segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, e al segretario della Difesa statunitense, Mark Esper, a Kabul, Afghanistan, 29 febbraio 2020 (AP Photo/Rahmat Gul)

I talebani hanno annunciato lunedì la fine della “tregua parziale” che era rimasta in vigore in Afghanistan durante la settimana precedente alla firma dell’accordo di pace tra talebani e Stati Uniti. La settimana di “riduzione della violenza” doveva durare fino a sabato scorso, giorno della firma dell’accordo, ma gli Stati Uniti speravano che potesse estendersi almeno fino al 10 marzo, giorno fissato per l’inizio dei negoziati tra talebani e governo afghano.

Lunedì tre persone sono state uccise e 11 sono state ferite in un attacco terroristico compiuto durante una partita di calcio a Khost, nell’Afghanistan orientale: l’attacco non è stato ancora rivendicato ma si sospetta che i responsabili siano proprio i talebani.

La fine della tregua annunciata la scorsa settimana potrebbe complicare ancora di più i colloqui di pace tra talebani e governo afghano, che sono una specie di “fase 2” del processo di pace avviato dall’accordo tra talebani e Stati Uniti firmato sabato, il quale prevede tra le altre cose il ritiro progressivo dei militari statunitensi presenti in Afghanistan. Lunedì il governo afghano ha detto che non avrebbe accordato la liberazione di circa 5mila prigionieri talebani detenuti nelle prigioni nel paese: la loro liberazione era stata chiesta dai talebani come condizione necessaria per avviare i colloqui di pace, ma secondo il governo afghano è una questione che si discuterà durante i negoziati, non prima.

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