Una parte dei cittadini statunitensi a bordo della Diamond Princess è stata fatta sbarcare

(Tomohiro Ohsumi/Getty Images)
(Tomohiro Ohsumi/Getty Images)

Una parte dei cittadini statunitensi che erano dal 3 febbraio bloccati a bordo della nave da crociera Diamond Princess, in Giappone, è stata fatta sbarcare. In tutto erano circa 400: facevano parte dei circa 3.700 passeggeri che si trovavano in quarantena per il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). La nave era rimasta bloccata nel porto di Yokohama dopo che un passeggero, sbarcato a Hong Kong, era risultato positivo al virus: da allora nessuno è stato fatto scendere dalla nave tranne i contagiati, che in tutto sono risultati 454.

Negli scorsi giorni il governo degli Stati Uniti aveva annunciato che a breve avrebbe rimpatriato i cittadini statunitensi a bordo della Diamond Princess, e lo stesso avevano detto il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio e il governo canadese. I passeggeri statunitensi sono stati trasferiti nelle prime ore di lunedì su due aerei che li riporteranno in patria: non è però chiaro quanti siano, e alcuni di loro hanno fatto sapere di preferire rimanere a bordo della nave fino alla fine del periodo di quarantena, previsto per il 19 febbraio.

Dei passeggeri che sono scesi dalla nave per essere rimpatriati, 14 sono risultati positivi al coronavirus poco prima di essere fatti salire sugli aerei, dove durante il viaggio sono stati tenuti in un’area isolata. Lo hanno annunciato lunedì il Dipartimento di Stato e il Dipartimento della salute e dei servizi alla persona degli Stati Uniti, secondo cui i 14 passeggeri si erano sottoposti ai test pochi giorni fa e finora non avevano manifestato alcun sintomo.

Tra questi, secondo quanto riferito alla trasmissione di Rai 3 Agorà da Stefano Verrecchia, capo dell’Unità di crisi della Farnesina, ci sarebbe anche un italiano, residente in America e sposato con una donna americana. Verrecchia ha detto che per ora non c’è certezza della notizia, ma nel caso in cui venisse confermata si tratterebbe del primo caso di un cittadino italiano contagiato.

Ci sono inoltre altri 40 passeggeri statunitensi che erano risultati contagiati dal virus già prima di sbarcare dalla nave, e che sono stati rimasti in Giappone. A riferirlo è stato a CBS Anthony Fauci, direttore dell’Istituto statunitense di Allergia e Malattie Infettive. Tutti quelli che torneranno negli Stati Uniti verranno sottoposti a un’ulteriore quarantena di 14 giorni.