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  • Sabato 15 febbraio 2020

Fra un mese si vota a Parigi

La favorita è la sindaca uscente Anne Hidalgo, eletta coi Socialisti: ma è molto meno favorita di 6 anni fa

(Ludovic Marin/Pool via AP)
(Ludovic Marin/Pool via AP)

Il 15 marzo, fra un mese, si terranno le elezioni comunali a Parigi, la capitale della Francia. La candidata favorita dai sondaggi è la sindaca uscente Anne Hidalgo, eletta col Partito Socialista nel 2014, ma il voto sarà probabilmente molto più in bilico di sei anni fa, quando vinse il secondo turno con quasi dieci punti di distacco. Secondo un sondaggio di Ipsos citato da Le Monde, il 60 per cento dei parigini non vuole che Hidalgo sia rieletta.

Ad avvantaggiare Hidalgo c’è soprattutto il fatto che i suoi avversari sono diversi, e tutti piuttosto solidi e quindi in grado di dividersi molti voti. La più alta nei sondaggi è Rachida Dati, ex ministra della Giustizia nel governo di Nicolas Sarkozy e candidata coi Repubblicani, data poco sotto al 20 per cento. Il partito di Emmanuel Macron aveva candidato Benjamin Griveaux, ex portavoce del governo, che però si è ritirato due giorni fa dopo che sono state diffuse delle sue foto private a contenuto sessuale; la componente liberale sarà ora rappresentata da Cédric Villani, matematico e anche lui deputato del partito di Macron, En Marche, che si era candidato in polemica con le scelte del partito. Anche i Verdi hanno un candidato che i sondaggi danno intorno al 14 per cento, David Belliard.

Hidalgo piace soprattutto agli elettori di sinistra e agli ambientalisti: del resto alcune delle sue misure più visibili sono state l’espansione delle piste ciclabili e la pedonalizzazione di una parte centrale della riva della Senna. In vista di queste elezioni, Hidalgo ha proposto altre misure che vanno in quella direzione come «un referendum sul ruolo che deve avere Airbnb, un piano per rendere il centro della città completamente ciclabile, una nuova forza di polizia da 5000 membri di cui la metà donne, e un impegno a spendere 20 miliardi di euro per convertire uffici in case a basso prezzo», ha riassunto CityLab, il magazine di Bloomberg che si occupa di urbanistica.

L’attuale sindaca è molto meno popolare nell’elettorato centrista, di destra e di estrema destra: sempre secondo il sondaggio di Ipsos citato da Le Monde, il suo tasso di popolarità in quella fascia di elettori è del 17 per cento. Rachida Dati ha presentato la sua candidatura rimproverando ad Hidalgo di concentrarsi troppo sulle misure ambientaliste, e in un comunicato ripreso da Agence France-Presse ha sintetizzato che le sue priorità sono «sicurezza, pulizia, famiglia, ambiente e salute». Un problema emerso spesso nelle domande che France24 ha fatto ad alcuni elettori è la pulizia delle strade, che alcuni parigini hanno percepito come peggiorata negli ultimi tempi.

Il sistema elettorale in vigore prevede un primo turno e un eventuale secondo turno a cui accedono soltanto i candidati più votati, che tradizionalmente attraggono i voti dei partiti meno votati al primo turno (alle elezioni del 2014, peraltro, Hidalgo aveva ottenuto l’endorsement ufficiale dei Verdi). Secondo le prime rilevazioni, Hidalgo al momento otterrebbe una leggera maggioranza di voti al primo turno e una più netta al secondo turno, soprattutto se passassero sia Dati sia Villani.

Il 15 marzo, oltre a Parigi, voteranno molti altri comuni importanti fra cui Bordeaux, Marsiglia, Nizza e Tolosa – dove il sindaco uscente era stato eletto coi Repubblicani – e Lille e Montpellier, dove invece nel 2014 aveva vinto la sinistra.