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  • Mercoledì 12 febbraio 2020

Il litigio per il marchio “Inter”

All'Inter di Milano non sta bene che l'Inter di Miami si chiami così e recentemente l'ufficio marchi e brevetti statunitense le ha dato parzialmente ragione

Lo stemma dell'Inter Miami (AP Photo/Brynn Anderson)
Lo stemma dell'Inter Miami (AP Photo/Brynn Anderson)

Lo scorso aprile la squadra di calcio dell’Inter aveva fatto causa per contestare l’uso non autorizzato del nome “Inter Miami” da parte della squadra statunitense da poco fondata in Florida da David Beckham e altri quattro soci. Secondo l’Inter di Milano, la nuova squadra di Miami non può usare la parola “Inter” nel nome senza autorizzazione: un po’ come se Disney si opponesse al fatto che una squadra si chiamasse “Disney Parigi”. Naturalmente, nel caso del termine “Inter” – abbreviazione di “Internazionale” – le cose sono più complicate, anche se in questi giorni si è arrivati a una prima decisione, favorevole all’Inter di Milano.

Lo United States Patent and Trademark Office — l’organismo amministrativo che si occupa di brevetti e marchi depositati negli Stati Uniti — ha respinto uno dei due argomenti presentati dall’Inter Miami in difesa del suo nome, dando parzialmente ragione all’Inter di Milano, le cui richieste potrebbero costringere la squadra di Miami a cambiare nome a meno di un mese dal suo debutto in Major League Soccer, il campionato di calcio professionistico statunitense.

Il Club Internacional de Fútbol Miami — abbreviato in Inter Miami — è stato creato due anni fa come venticinquesima squadra della MLS. Il proprietario di maggioranza è l’imprenditore boliviano Marcelo Claure, affiancato da quattro soci di minoranza, tra i quali appunto l’ex calciatore David Beckham. La squadra era stata presentata ufficialmente nel settembre 2018 e già allora l’Inter era sembrata contraria alla denominazione scelta. In quell’occasione, l’account Twitter dell’Inter aveva pubblicato un messaggio dal tono perplesso, indicando la somiglianza tra i nomi delle due squadre.

Quattro anni prima dell’istituzione della squadra di Miami, infatti, l’Inter aveva presentato domanda per ottenere i diritti commerciali esclusivi sull’uso del termine “Inter” negli Stati Uniti, sostenendo che fosse diventato di fatto un sinonimo dal significato univoco per indicare il Football Club Internazionale Milano.

Il 25 settembre 2018 la MLS — entità proprietaria di tutte le squadre del campionato — depositò la domanda per la registrazione del marchio Inter Miami; successivamente, nel marzo del 2019, presentò anche un’opposizione alla richiesta fatta nel 2014 dal club italiano, definendo il termine “Inter” come puramente descrittivo e aggiungendo che la sua registrazione avrebbe provocato una generale confusione tra le numerose squadre esistenti che lo usano, come l’Internacional de Porto Alegre in Brasile, l’Inter Turku in Finlandia o l’Inter Zapresic in Croazia.

Julian Carranza parla alla stampa (AP Photo/Brynn Anderson)

Proprio quest’ultimo punto è stato respinto di recente dal Patent and Trademark Office, perché non dimostrerebbe in alcun modo come la MLS possa avere diritti di proprietà nel termine. Secondo il Patent and Trademark Office, inoltre, la MLS non può avanzare richieste di protezione del marchio per conto degli altri club citati.

Dopo questa prima decisione, l’Inter Miami ha esercitato il suo diritto di modificare le sue argomentazioni, eliminando la questione della “confusione”. L’Inter di Milano ha presentato a sua volta una mozione per respingere questa nuova richiesta: se dovesse essere effettivamente respinta, alla squadra di Miami rimarrebbe soltanto da dimostrare come il termine sia “puramente descrittivo”, ossia provare come “Inter” non sia comunemente sinonimo dell’Inter di Milano. Se non dovesse riuscirci, a quel punto sarà costretta a cambiare nome.