I dischi che usciranno nel 2020

Quelli di cui siamo già certi e quelli di cui abbiamo molti indizi, dai Tame Impala a Lana Del Rey

Le uscite musicali sono diverse da quelle, per esempio, cinematografiche: è molto più comune che scadenze annunciate non vengano rispettate, che i dischi siano pubblicati a sorpresa o con pochissimo preavviso, ed è normale che anche i più famosi artisti del mondo lavorino per mesi segretamente sul loro nuovo album, riuscendo a mantenere il riserbo. Per elencare i dischi che aspettiamo per il 2020, quindi, si può in parte affidarsi alle uscite già annunciate – e ce ne sono molte – e in parte alle indiscrezioni e alle supposizioni pubblicate dalla stampa specializzata.

Tra le uscite sicure, uno dei dischi più attesi è White Hot Forever di Lana Del Rey, il cui ultimo album Norman Fucking Rockwell è finito in cima a molte liste di fine anno del 2019: la cantante americana ha già detto di aver scritto parte di quello nuovo, anticipando che dovrebbe uscire dopo l’estate del 2020. Un’altra cantante acclamata da critica e pubblico che pubblicherà certamente il suo nuovo disco il prossimo anno è Dua Lipa, già anticipato peraltro dal singolo “Don’t Start Now”. Non si sa quando. Il 10 gennaio uscirà Rare, nuovo disco di Selena Gomez, mentre il 7 febbraio uscirà Supervision, della cantante britannica La Roux – quella di “Bulletproof” –, che non ne pubblicava uno dal 2012.

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Il 14 febbraio uscirà The Slow Rush, il nuovo attesissimo disco della band australiana dei Tame Impala (che in realtà è sostanzialmente una sola persona, Kevin Parker): è uno di quei dischi di cui si potrebbe parlare tanto e a lungo, se sarà riuscito come Currents, uscito nel 2015. È già uscita una canzone, “Borderline”. La cantante americana Fiona Apple ha fatto soltanto tre dischi negli ultimi vent’anni: l’ultimo era uscito nel 2012, ma di recente ha detto che spera di far uscire il suo nuovo album all’inizio del 2020. Un’altra che non fa dischi nuovi da tanto tempo è GrimesMiss Anthropocene è previsto per il 21 febbraio, a cinque anni di distanza da Art Angels. Sono già usciti tre singoli.

I Pet Shop Boys hanno fatto tanta nuova musica negli ultimi dieci anni, e faranno uscire il 24 gennaio il loro 14esimo disco in studio, Hotspot. Una band che invece non si fa sentire da un po’ sono gli Strokes, che non fanno un disco dal 2013 (tranne per un EP nel 2016) ma che hanno recentemente detto di averne uno quasi pronto. C’è moltissima attesa anche tra i fan dei Cure, che notoriamente non fanno nuova musica da una vita – dal 2008, quando era uscito 4:13 Dream – ma che sembra abbiano delle cose pronte. A ottobre il cantante Robert Smith aveva detto di avere in cantiere tre dischi, due più avanti degli altri: un singolo o addirittura un album sarebbero potuti uscire già prima di Natale, aveva detto. Non è successo, ma è legittimo aspettarsi qualcosa nel 2020.

Parlando invece di artisti più strettamente contemporanei, chi potrebbe pubblicare il disco più commentato dell’anno è il rapper americano Kendrick Lamar, il cui ultimo album Damn. era uscito nel 2017 e che ha in programma un tour mondiale la prossima estate (con tappa in Italia). Ma nel suo caso non c’è niente di concreto, soltanto supposizioni e qualche fragilissimo indizio scappato a gente che lo conosce. Non è detto niente, insomma. Ancora meno certa è l’uscita di qualcosa di nuovo di Frank Ocean, il cantante R&B tra i più celebrati dell’ultimo decennio, che aveva fatto uscire Blonde nel 2016 ma che da allora non si è più fatto molto vivo. È possibile, ma è anche possibile che succeda come con Rihanna: e cioè che ogni anno si parli di un’uscita imminente, puntualmente smentita. Con lei si fa così dal 2016, quando era uscito Anti. Per il 2020 sta succedendo la stessa cosa: chissà.

Un grande ritorno – grande per qualcuno, almeno – sarà quello di Alanis Morisette, la cantante canadese i cui tempi d’oro sono ormai passati da tempo, ma che a maggio farà uscire Such Pretty Forks in the Road, a sette anni di distanza da Havoc and Bright Lights. Sempre a maggio uscirà græ, nuovo album di Moses Sumney, cantante americano il cui esordio con Aromanticism del 2017 era piaciuto tanto ai critici.

Il 21 febbraio uscirà Notes on a Conditional Form dei The 1975, band pop inglese molto popolare negli ultimi anni soprattutto tra adolescenti e giovanissimi, e una settimana dopo uscirà Suddenly di Caribou, cioè il produttore canadese di musica elettronica Dan Snaith. Sempre nell’elettronica, è stato annunciato il secondo disco di Mura Masa, un dj 23enne originario dell’isola di Guernsey, nella Manica, il cui omonimo disco di esordio del 2017 era piaciuto tantissimo. Quello nuovo si chiamerà R.Y.C. 

Nell’hip hop, tra i dischi di cui si parlerà di più ci sarà probabilmente Culture III dei Migos, trio trap di Atlanta, e Run the Jewels 4, che è per l’appunto il quarto disco dei Run the Jewels. La rapper di Chicago Noname ha detto che farà uscire Factory Boy, mentre ci si aspetta anche il disco di Lil Uzi Vert, che si chiamerà Eternal Atake.