A Hong Kong c’è stato il primo di una serie di incontri pubblici tra la governatrice Carrie Lam e la popolazione

(AP Photo/Kin Cheung)
(AP Photo/Kin Cheung)

A Hong Kong, dove da più di tre mesi proseguono dure e affollate proteste contro il governo e la Cina, si è tenuto oggi un incontro tra alcuni residenti (rappresentanti della “popolazione”) e la governatrice Carrie Lam. È il primo di una serie di incontri che Lam aveva proposto alcune settimane fa per cercare, senza grande successo, di placare le proteste. L’incontro si è svolto all’interno dello stadio Regina Elisabetta, nell’area di Wan Chai, e hanno partecipato 150 persone che il governo di Hong Kong ha detto essere state scelte a caso tra le 20mila che avevano richiesto di poter partecipare. L’incontro è durato circa due ore, è stato trasmesso in diretta televisiva e ha avuto la forma di un town hall meeting, uno di quegli incontri in cui un politico risponde a una serie di domande fatte dalla “gente comune”. Fuori dallo stadio migliaia di persone, perlopiù studenti, hanno continuato a protestare contro Lam, il governo e la polizia di Hong Kong, criticando l’incontro come un semplice strumento di propaganda.

Le proteste di Hong Kong stanno proseguendo nonostante a inizio settembre Lam avesse deciso di ritirare (e non solo sospendere) il controverso emendamento sull’estradizione che le aveva fatte iniziare, e che avrebbe permesso al governo di estradare in Cina i cittadini di Hong Kong. Nel frattempo però le proteste si erano fatte più vaste e i manifestanti avevano iniziato a chiedere anche le dimissioni di Lam, un’inchiesta sulle violenze della polizia e, più in generale, maggiori libertà democratiche. Diversi analisti pensano che le proteste possano intensificarsi in vista dell’1 ottobre, quando ci saranno le celebrazioni per i 70 anni della Repubblica popolare cinese.